[Golf Stories 01] • Il colpo di Cuthbert

Sul campo da golf del villaggio di Wood Hills giocano appassionati golfisti di ogni età e genere, dallo scratchman sicuro di sé al timido giovane che si accontenta di fare un giro in 120 colpi. Dalla terrazza-belvedere del club, il Socio Più Anziano li osserva e ogni volta che un giocatore deluso gli si siede accanto, non solo lo ascolta benevolmente, ma con i suoi consigli e le sue «storielle esemplari» lo convince della bontà e dell'utilità del «più nobile degli sport».

Cuthbert Banks, per esempio, è giovane, bello e un ottimo giocatore di golf, eppure non riesce a far breccia nel cuore di Adeline, infatuata di Raymond Devine, borioso intellettuale e idolo della buona società del villaggio. Ma quando Vladimir Brusiloff, grande romanziere russo, con diciotto di handicap a Nijni-Novgorod, viene in visita all'Associazione Letteraria di Wood Hills, la situazione verrà capovolta e i veri valori prevarranno. Brusiloff distrugge con poche parole la falsa reputazione di Devine, bacia su entrambe le guance l'intimorito Cuthbert e gli chiede quasi umilmente di prestargli i bastoni e di giocare con lui... La virtù e il valore «golfistico» trionfano e la bella Adeline muta il suo disdegno in adorazione. Che il gioco del golf abbia un effetto quasi taumaturgico, lo dimostrano anche le storie successive, dove sospiri d'amore e palline imbucate sembrano susseguirsi in un'alternanza frenetica, finché nell'ultimo racconto Wodehouse ci porta addirittura in un lontano passato, nel mitico Regno di Oom per raccontarci come la divinità del Gowf giunse a quei lontani lidi portata da un barbuto scozzese che converti il Re Merolchazzar e tutti i suoi cortigiani alla nuova religione.