La sposa di Newgate
La bella e altera ereditiera Caroline Ross si ferma sulla soglia della cella della prigione e saluta il condannato a morte. «Darwent, poichè domani salirete sul patibolo, voglio che ora diventiate mio marito».
Poi la giovane aristocratica sorride con aria crudele e ironica, aspettando che Richard Darwent risponda. Per il detenuto è difficile non solo rispondere, ma anche credere a quello che vede e sente. Prima di tutto non dovrebbe essere in prigione. Non è stato lui, grida, a uccidere in duello Lord Francis Orford. È il cocchiere mascherato il colpevole che, dopo averlo colpito, lo ha portato via sulla sua carrozza e rinchiuso in una stanza della residenza di campagna della vittima. Solo che il cocchiere non si trova, la casa di cui Richard parla è chiusa da due anni e la stanza è coperta di polvere e ragnatele. E ora Caroline vuole sposarlo. Perché sta per morire. C'è da impazzire. È tutto così incredibile, terrificante come tutta la storia, d'altra parte, scritta da un autentico mago di atmosfere gialle.