Carol
Therese, diciannove anni, è un’apprendista scenografa che, per raggranellare qualche soldo, accetta un lavoro temporaneo in un grande magazzino durante il periodo natalizio. Il suo rapporto sentimentale con Richard si trascina stancamente, senza alcuna passione, tra voglia di coinvolgimento e desiderio di fuga: anche il viaggio che hanno progettato in Europa ora la intimorisce, le incute un’apprensione e una paura che non sa spiegarsi. È soltanto il rifiuto di un futuro che sta diventando troppo incombente, oppure si tratta dell’ennesimo indizio che la sua relazione amorosa è ormai giunta alla fine? La vita le appare come una nebulosa, come un’enorme incognita che non sa affrontare, finché, in una gelida mattina di dicembre, nel reparto giocattoli dove lavora non compare una donna bellissima e sofisticata, in cerca di doni per la figlia. I grigi occhi della sconosciuta catturano Therese, la turbano e la soggiogano, e d’un tratto la giovane si ritrova proiettata in un mondo di cui non sospettava nemmeno l’esistenza. È l’amore, delicato e titubante, languido e diverso, disperato e segnato da crisi e recriminazioni, eppur sempre sconvolgente come la vicenda che le due donne si apprestano a vivere, una storia in cui Patricia Highsmith ha saputo magistralmente fondere la suspense dei suoi thriller e la dolcezza del suo animo.