Niels Lyhne

Niels Lyhne
Authors
Jacobsen, Jens Peter
Publisher
Iperborea
Tags
classics , niels lyhne , poetry , religion , jens peter jacobsen , classico , letteratura danese
ISBN
9788870913569
Date
1880-01-01T00:00:00+00:00
Size
1.09 MB
Lang
it
Downloaded: 34 times

"La poesia moderna," scrive Magris, "è spesso nostalgia della vita: non di una sua forma particolare e determinata di cui si lamenti la mancanza, [...] ma della vita in sé, come se essa stessa fosse assente." Niels Lyhne è uno dei primi grandi personaggi letterari che incarnano questa nostalgia e restano simbolo di una crisi che, a partire dalla fine dell'Ottocento, continua a minare il nostro secolo. Non a caso Stefan Zweig lo definiva il Werther della sua generazione, Thomas Mann riconosceva i suoi debiti verso il romanzo e Rilke, che lo giudicava "un libro indimenticabile", ne traeva ispirazione per il suo Malte Brigge. E' l'impossibilità di appagamento il mal sottile che corrode l'animo di Niels e di quanti gli vivono accanto: che si abbandonino, come la madre, "al vizio radioso dei sogni", che anelino, come l'amico Erik, all'arte e alla bellezza, o come le donne di cui si innamora, alla libertà e alla nobiltà della passione, sono tutti destinati alla sconfitta, a vedere gli ideali della giovinezza risalire in cielo sulla scala dell'esperienza, l'ispirazione inaridirsi, la passione degradarsi, la prosa della quotidianità spegnere i fuochi fatui della poesia. Ateo che la perdita della fede ha lasciato senza appigli e certezze, poeta che si ferma sulla soglia della creazione, Niels sente il tempo sfuggirgli, senza che né l'arte né l'amore possano arrivare a far presa sul suo uniforme fluire, né uno scopo riempire i suoi giorni vuoti, che si susseguono monotoni e ripetitivi "come le trite immagini di una lanterna magica". In continua attesa di "salpare per le terre di Spagna della vita", di tuffarsi nei suoi flutti, la vede scorrergli ineluttabile accanto, mentre rimane seduto a riva, estraneo a se stesso e alla propria esistenza, a sognare quella pienezza che è sempre sull'altra sponda del lago, irraggiungibile, velata dalla nebbia della lontananza.