[Jung's Collected Works 14] • Opere vol. 14 · Mysterium coniunctionis
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- Authors
- Jung, C.G.
- Publisher
- Bollati Boringhieri
- Tags
- psychology , philosophy , religion , spirituality
- ISBN
- 9780775905564
- Date
- 1956-01-01T00:00:00+00:00
- Size
- 1.77 MB
- Lang
- it
In quest’opera, summa del pensiero junghiano sull’alchimia, Jung si propone di approfondire la problematica dell’«Arte regia» trattandone l’aspetto centrale, ossia l’unione e il superamento degli opposti.
Come indica il loro motto Solve et coagula , gli alchimisti ritengono che «l’essenza della loro arte stia, da un lato, nella separazione e nella soluzione e, dall’altro, nella combinazione e nella coagulazione». Per essi si tratta quindi di una condizione iniziale in cui si combattono tra loro forze e tendenze contrapposte e, insieme, di un procedimento che dovrebbe essere in grado di ricondurre nuovamente a unità gli elementi e le proprietà a loro ostili, che in precedenza erano stati separati. Nel pensiero junghiano la Coniunctio rappresenta evidentemente un’immagine archetipica umana che – raffigurata come «nozze mistiche» o chimiche – esprime la più intima nostalgia dell’uomo, abbia essa carattere erotico, religioso o anche tecnico-chimico. Si tende dunque a unire ciò che è separato e, attraverso quest’unione, il singolo perviene a qualità superiori, raggiunge cioè la totalità e l’individuazione. Il processo esteriore – si tratti di un’operazione tecnica o di un atto religioso – diviene l’espressione simbolica di un fatto psichico interiore, che si manifesta anche nei sogni e nelle fantasie dell’uomo moderno, come Jung aveva già dimostrato nel suo scritto Psicologia e alchimia (1944).
Lo psichiatra zurighese sviscera qui le singole componenti della Coniunctio , indaga sui paradossi della tradizione alchemica ed esamina alcune forme di personificazione degli opposti: Sole, Luna, Sal e Sulphur. Tratta poi del coniugium spagiricum , le «nozze chimiche» di conscio e inconscio, simboleggiati dalle figure di Rex e Regina e di Adamo ed Eva, per giungere infine a delineare quella che – come si precisa nella Premessa di Luigi Aurigemma – ai suoi occhi costituisce «l’esperienza interiore più autentica e di maggiore interesse vissuta dagli alchimisti (...) il tentativo di concretizzare la loro ricerca della pietra dei Filosofi, della veritas, andando oltre l’unio mentalis, e cioè la pura e semplice unione (...) di ragione e sensibilità». Nel pensiero junghiano tale esperienza trova la sua analogia nel processo di individuazione, tramite il quale il singolo riesce a realizzare sé stesso restando in sintonia con i valori collettivi, che trascendono la personalità dell’Io.