La storia seguente

La storia seguente
Authors
Nooteboom, Cees
Publisher
Iperborea
Tags
contemporary , classics
ISBN
9788870910889
Date
1991-01-01T00:00:00+00:00
Size
0.13 MB
Lang
it
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Una mattina Herman Mussert, grande erudito e amante di quel-la letteratura classica che ha insegnato per tutta la vita, si sveglia con sua sorpresa in una camera d’albergo a Lisbona, quando la sera prima si era addormentato nel suo letto ad Amsterdam. Come mai, cos’è accaduto, è realtà o sogno, è davvero se stesso oppure è un altro, quell’uomo che si alza e va a guardarsi allo specchio, un altro che ha le sue fattezze e i suoi ricordi? E’ con questo allettante inizio che Nooteboom ci introduce in una di quelle storie che, come dice Borges nell’Aleph, sono riferibili solo per metafore, perché si compiono in una dimensione in cui il tempo non esiste, in quell’incommensurabile fessura in cui avviene il passaggio dalla vita alla morte, in quell’attimo che separa l’essere dal non essere. Metafore e miti che sono il pane quotidiano per quel professore di liceo che somiglia a Socrate, che ha per Bibbia Le metamorfosi di Ovidio e scrive guide turistiche firmandosi Strabone. E forse non è un caso se si trova in quella stanza d’albergo: è da lì, dove vent’anni prima ha vissuto il suo unico amore, che deve cominciare il suo pellegrinaggio nei ricordi, “come un pio uomo medievale in tutte le stazioni in cui il passato aveva un volto”: la storia della sua passione per la bella Maria Zeinstra, il tentativo di salire, come Fetonte, sul cocchio della vita vera, fino a vedersi sfuggire dalle mani destini imbizzarriti, le lezioni appassionate, Lisa d’India, l’allieva preferita, le passeggiate per Lisbona sulle orme di Slauerhoff e Pessoa. E non è un caso se è da lì, da quella città che è “tutta un addio”, che parte la nave del suo ultimo viaggio, per solcare le scure acque dell’oceano, verso l’aldilà. In un onirico sovrapporsi di storie, ricordi, immagini, da borgesiano “tessitore di simboli”, Nooteboom ci ripropone miti che parlano di noi, si interroga sulle metamorfosi dell’io, sull’enigma del tempo, riesce a sospendere quell’impercettibile frazione di secondo che dura la morte, raccontando la vita.