[I romanzi della rosa 03] • Trionfo Della Morte

[I romanzi della rosa 03] • Trionfo Della Morte
Authors
D’Annunzio, Gabriele
Publisher
Mondadori
Tags
classics
ISBN
9788804400363
Date
1894-01-01T00:00:00+00:00
Size
0.80 MB
Lang
it
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Il trionfo della morte, apparso prima a puntate sulla Tribuna illustrata e su Il mattino e poi pubblicato in volume nel 1894, chiude il cosiddetto ciclo dei «Romanzi della Rosa» iniziato con Il piacere (1889) e proseguito con Linnocente (1892). È un testo fortemente influenzato dallestetica wagneriana e dalle teorie superomistiche di Nietzsche. Lopera più che dalla trama appare sorretta dalla tensione psicologica e sentimentale che segna il rapporto tra il protagonista, Giorgio Aurispa (alter ego di DAnnunzio e ideale erede dellAndrea Sperelli de Il piacere) e la sua amante Ippolita Sanzio, figura dotata di una grande e distruttrice carica erotica e identificabile con Barbara Leoni, compagna per alcuni anni dello scrittore. Da queste pagine emerge chiara la visione decadente e pessimista che della vita ha DAnnunzio. Il suo è infatti un eroe malato, debole, amante del bello ma irrimediabilmente chiuso in se stesso e per il quale solo nel suicidio è possibile trovare una via duscita al mal di vivere che lo avvince. È, dunque, un superuomo in perenne crisi, affascinato dalla morte, alla continua e infruttuosa ricerca della perfezione, dellautosufficienza. Il romanzo, infine, articolato in sei parti (libri), presenta una lunga digressione ambientata in Abruzzo, ricca di descrizioni sul paesaggio e il folklore locali e che, ovviamente, rafforza nella mente del lettore lidea del binomio Aurispa-DAnnunzio, entrambi intenti a fare della loro esistenza unopera darte. Gabriele DAnnunzio, principe di Montenevoso, nasce a Pescara il 12 marzo 1863 ed è senza dubbio uno degli intellettuali più importanti del primo 900. Scrittore e poeta di rara sensibilità affiancò allattività culturale la vita politica e militare. Conosciuto come il Vate, cioè il profeta, raggiunge la notorietà con il romanzo Il piacere (1889). Tra i massimi esponenti del decadentismo influenzò notevolmente anche la vita politica e civile italiana, finendo tra laltro per anticipare attraverso la famosa impresa di Fiume il rapporto fra il capo e la massa, tipico del successivo fascismo; celebri in tal senso restano i suoi discorsi. Muore a Gardone Riviera il primo marzo 1938.