cardinal... Ippolito d’Este.
che... di quanto non fossi prima del carcere.
presi per... decisi di andarmene all’aria aperta.
cavalli.
allievo.
partimmi... partii.
mi... disposi l’occorrente per.
nitida finitezza.
Gabriello Maria da Cesano.
Non... Nonostante.
abbundava... commissionava in quantità.
in... intagliate.
ché l’una fu quando... Le istoriette si riferivano ai due "titoli" del cardinale d’Este. La seconda, relativa a sant’Ambrogio (340-397), dipende da una tradizione tardiva (sec. XV), secondo la quale il vescovo salvò Milano nel 1339 apparendo su un cavallo con in pugno il flagello a tre code e scacciando le truppe dell’imperatore Luigi di Baviera. Questa tradizione si innestò su un’altra, concernente l’espulsione degli ariani dall’Italia. Per entrambe si ammette la derivazione dalle credenze spagnole su san Giacomo e sulla cacciata dei mori. Il sigillo in questione è noto da un’impronta (altezza mm 110) nel Museo di Lione, che presenta i due episodi, lo stemma del committente e una scritta che ne dichiara nome e "titoli". Dopo lo scudo di Alessandro de’ Medici, è la prima opera celliniana documentata visivamente.
Lautizio Rotelli.
Luigi Alamanni.
saliera. Per le sue vicende successive cfr. II 36.
però... perciò mi rimetto alla tua scelta.
non... non appaiono più armoniose (belle) quando vengono attuate.
gran... valenti letterati, intenditori.
si addicevano.
conformazione fisica (cfr. I 26 nota 39).
ornamenti.
una... Anfitrite, come il suo sposo Nettuno, è una divinità marina della mitologia classica.
Dèi marini minori al seguito di Nettuno.
ovale.
assia... abbondante. Il braccio equivaleva a poco più di mezzo metro.
maschio. Si può ricordare che la nave, di cui subito dopo, è in rapporto con la forma più usuale delle ricche saliere dal sec. XIV a tutto il Rinascimento.
aggraziata.
avevo messo.
un... una cornucopia dell’abbondanza.
dea (la Terra).
si... aveva le funzioni di suolo.
permettere.
quel... nella parte rimanente.
alla vista della.
primo a parlare.
a... durante la vostra vita.
mostrare... far vedere opere sue (cioè, i figliuoli, di cui poco sopra, nell’appello di B. C. al Cardinale), ma non darvele.
mostrato.
l’arà... dovrà averla. Si allude a Francesco I di Francia (cfr. II 16 nota 8).
più... cento volte più ricca.
la... facendola per il.
terminassi.
François de Tournon.
quando... in caso contrario.
detti... espressi la mia intenzione.
e... ma poiché.
economa.
ottenuto.
Perciò.
mentre.
séguito (è un francesismo, come a 198 nota 15).
Cherubino Sforzani.
Il... Il 22.III.1540.
Monterosi, sulla via Cassia, fra Roma e Viterbo.
spiare.
con sicurezza maggiore.
lo... grazie a Dio.
Luogo, per lo più una locanda, dove si cambiavano i cavalli; questi poi, giunti alla posta successiva, erano disponibili per il tragitto inverso come cavalli di ritorno (cfr. I 13 nota 24). La posta in questione si trovava fuori porta Camollia, a nord-est di Siena.
in... su una di quelle cavalle di ritorno.
cuscino. È l’imbottitura che si metteva sopra la sella.
visitare.
feci correre (sforzandola).
mezzo del.
dimenticato.
Voi... Ve la cavate a buon mercato.
giaco... Tutti di maglia metallica.
quella... Il maestro di posta.
abituato.
quel... Pagolo.
E riferito al giaco.
tregua.
sinistro.
siete, vi dimostrate. (Forse, anziché interrogativa, la frase è esclamativa).
dava... importava.
Grossa asta munita di punta.
rovescerebbe.
minacciose.
rimproverava.
facevano... avevano il riguardo dovuto.
in... nell’interno.
sbattuta... rimbalzata.
rastrelliera.
viso di... l’aspetto di pazzo (per la paura); e non gli giovò.
difendersi dai colpi.
colpito.
furono... furono toccati.
sprone.
ricaricato.
furente.
da... (finora) per scherzo.
Dunque.
fa... è necessario.
gridò.
inferto a.
dal basso verso l’alto.
penetrato in profondità.
messi... preparati (armandosi).
anche.
A una quindicina di chilometri da Siena, verso Poggibonsi.
minestra... brodo di carne (ossia un cibo grasso, proibito il Venerdì santo).
forzati... costretti a ridere un po’.
duca... duca di Amalfi. È Alfonso Piccolomini.
andava... era superficiale.
mandava... malediva le risse.
e siccome.
giulivo, involontariamente comico.
mala sorte.
possevamo... potevamo far a meno di ridere.
si arrestasse.
sue... suoi compagni di bisboccia.
ogni volta.
a cui.
cfr. I 76 nota 20.
vantaggio.
in... frattanto lavora di buona voglia.
libero... liberato da papa Paolo III.
la... l’estate.
pagoni... pavoni nostrani.
di... con tanta efficacia.
richiedeva.
divergenze.
essi.
di... a proposito di Modena.
più di... Furono centomila i ducati d’oro che Ercole II versò nel 1539 a Paolo III per avere confermata l’investitura di Modena e Reggio concessa agli Estensi da papa Alessandro VI.
gli arebbe... con una somma tale, avrebbe più facilmente strappato al papa.
che... invece di mostrarglieli (darli al papa).
imposizione tale.
sforzato... avendolo il duca costretto.
piattino.
il... sul quale figurava a mo’ di.
in... in atteggiamento gioioso.
Le figurazioni sul rovescio di questa medaglia appaiono uguali che in quella di papa Clemente VII (cfr. 170 nota 24 e ss.).
iscrizioni.
Pretiosa... Cara al cospetto di Dio.
Mostrava... Voleva dire che quella rappacificazione, dalla Chiesa era stata ecc. Non sono noti esemplari della medaglia in argomento.
s’arebbe... si sarebbero avute (avrei ricevuto) le disposizioni per.
imballare.
premura.
cfr. 198 nota 17.
però... perciò faceva premura.
a... a comode tappe.
levati... condotti via da.
essi andassero.
fuori luogo, inopportune.
aggiuntemi.
le... la schiena.
minacciando.
che... del giorno in cui.
con incastonato dentro.
apparenza.
quella... È la mano di B. C.
del.
dire.
le... venissero accompagnate da.
la... l’imbroglio venisse.
qualunque.
anello... Erano anelli privi di valore venale ma considerati benefici contro i crampi (granchi).
dove... mentre quel gioiello di scarso peso.
faceva... ordinava.
Alberto Bendidio.
ripreso... assunto un atteggiamento più corretto con me.
caricato.
molto raffinata.
arti.
si imbattono.
sa... dispiace.
chiuso.
terra... ceramica.
quel ... quale motivo.
Il proprietario del vaso.
il... Si tratta del gentiluomo virtuoso.
per... in virtù.
chiacchiere.
alla... presente.
ciarlataneria.
assennata.
talpe (sta - così come tal, poco dopo - al posto dell’indicazione precisa, come del resto nell’uso odierno).
imbroglione.
malridotti.
questo argomento.
il quale Pagolo.
I due gentiluomini ferraresi.
dimestichezza.
cardinal... Benedetto Accolti.
presi... mi misi in.
in... incolleritosi (il Duca).
l’àltro... il giorno dopo.
passo del Moncenisio.
sospetto... timore di essere inseguito (lungo il percorso più ovvio) da emissari del duca di Ferrara.
cfr. I 98 nota 17.
Fontana... Fontainebleau (cfr. I 98 nota 12). Dai registri della tesoreria del cardinale d’Este risulta che B. C. giunse verso metà settembre 1540.
mi... mi accolse; o: mi rialzò.
dell’avermi... per avermi liberato dal.
parlai.
benevolenza.
colpisse.
italiano.
far... rimettervi in salute. Notare come, dopo il tu usato dai signori italiani, grandi e meno grandi, il re di Francia si rivolga a un artista col voi: può riprodurre l’uso francese, o può significare una deferenza che B. C. registra per polemica verso i patroni connazionali; o può anche essere una sua invenzione autocelebrativa.
per.
ancora... anch’egli (il cardinale).
con... alla sola vista di quei miei piccoli lavori.
ripromesso.
quantunque.
puossi... si può ben dire che avevo le mie tribolazioni (per i disagi e per non poter lavorare).
a.
zingani... zingari, si facevano tende a padiglione.
di continuo.
da.
con... provvedendomi.
stabilisse.
che...alla.
accontentare.
sollecitassi.
È vostra Signoria.
togliere.
tutto... tutte le condizioni.
per... nemmeno per seicento scudi.
È vostra Signioria.
aggiugnere... raggiungere la.
scanna... cfr. I 36 nota 14.
mercanteggiare.
Antica provincia nel sud-est della Francia che si estendeva dal Rodano alle Alpi Occidentali. Secondo qualche storico locale, Francesco I non soggiornò nel Delfinato né durante il 1540 né dopo; anzi, risulterebbe che il 30.X.1540 si trovava a Parigi.
Durante.
desiderio.
Tutto... Tutto questo lo prevedevo.
a sbrigare.
forse.
attuare.
troppi... molto buoni.
staccarmi.
umiliai.
arte.
uscire... venir fuori dal girello del paparino (cioè: lavorare senza il sostegno del maestro).
piangenti.
mostrata (durante le visioni mistiche in carcere). È il caso di ricordare che il Cristo scolpito da B. C. (1556-62; cfr. II 100) è largo appunto tre braccia circa.
"Santo Sepolcro in Terrasanta.
timore.
cfr. 197 nota 17.
a’... alla gente.
metteva... riduceva una persona allo stato di prigioniero.
per... almeno.
qual... la quale ammonta a.
cfr. II 11 nota 11.
tesnuriere... Il tesoro reale di Francia si chiama épargne (risparmio). Nel 1540 vi era preposto Guillaume Prudhomme, signore di Fontenay-en-Brie.
stanza... sistemazione fosse adatta.
Iunone... Giunone, Apollo, Vulcano.
per... quale prima opera.
questi... le fasi iniziali del lavoro.
stabilissi.
recipiente... adatto alle loro esigenze.
personale.
il... È il Petit-Nesle, già parte del castello di Nesle sulla riva sinistra della Senna (in corrispondenza dell’area del padiglione est dell’attuale Institut de France), così chiamato perché il suo antico proprietario (che nel 1308 lo vendette a re Filippo IV il Bello) era Amaury, signore di Nesle in Piccardia.
il... L’amministratore della giustizia civile e criminale di Parigi. Allora era in carica Jean d’Estouteville, signore di Villebon.
a chi... al quale ecc. Nel 1522 Francesco I aveva ceduto il castello di Nesle al giudice incaricato delle cause relative all’Università, ufficio soppresso nel 1526 e riunito a quello del prevosto; il quale, pur risiedendo allo Châlet, si considerava anche successore nel godimento del Nesle.
perciò.
costui.
saria... sarebbe stato necessario.
sufficiente.
m’avessi... facessi molta attenzione.
gran... numerose armi astate (picche, alabarde e simili).
questo,... il prevosto era uno dei più importanti aristocratici parigini.
siete.
assegnò.
Monsignor... Nicolas de Neuville, signore di Villeroy.
di ... del quale.
attaccato.
a... morire dovevo.
una. alcun disturbo.
diede incarico (di dissuadermi dall’abitare al Petit-Nesle).
Monsignior... Jean Lallemant, signore di Marmaignes.
Lingua ... Linguadoca, regione storica della Francia mediterranea; costituiva uno dei governatorati del regno.
sopra... incerto.
più... ma propenso, piuttosto, alla violenza.
sopporterò.
primo colpo.
fare... ottenere già molto.
attutite.
dette... affidò.
La parola, accanto a quella attuale di "scellerato", conservava ancora il senso di "soldato scelto, della guardia personale", usato qui da B. C.
lo... il visconte di Orbech.
restauri, adattamenti.
benissimo... opportunamente forniti di una struttura metallica interna (armatura), per compensare la gracilità della creta (terra).
ne... richiesero. Le due opere sono disperse.
anche.
volse... volle farmi un dono.
furbizia disonesta.
di... i modelli in creta di.
casa. Si tratta di un francesismo.
madama... Anne de Pisseleu, marchesa d’Étampes. Era la favorita del re.
cardinal... Giovanni di Lorena.
re... Enrico II d’Albret.
Regina... Margherita di Navarra.
il... il delfino, futuro Enrico II.
la... la delfina Caterina de’ Medici.
si sostenne.
assumere.
ampie.
evidenti.
convintissimo.
però... perciò consigliò.
Il Louvre.
durante il.
che... (più presto) di quanto Vostra Maestà mi chieda.
la fiumara... il fiume, cioè la Senna.
l’un... cento volte.
risposarsi, cessar di operare.
fece dei cenni.
a chi... cfr. II 2 nota 26.
avrai timore.
coraggio.
facilitare, o realizzare, La frase Tutti e’ principi ecc. è incompleta, ma il suo senso risulta chiaro.
Altra storpiatura di "visconte" (cfr. II 13 nota 19), che pure era una parola usuale fin dal sec. XIV, come si ricava dalla Cronica di G. Villani, ben nota a B. C.
borsa, sporta.
auspicio.
sbrigare.
buon’ora, presto (rispetto al calar del sole).
"distrarre dal lavoro.
del.
con... apposta.
quel... colui che avevo mandato ad avvertire i lavoranti.
messo a punto.
messi... misi in cammino.
istante.
presto... subito anche.
ponte... Pont au Change, sulla Senna.
dagli... presso il convento dei Grands-Augustins. Fra il Louvre e il Petit-Nesle non esisteva ancora il collegamento del Pont-Neuf; difatti B. C. ricorda di aver superato il Pont au Change, che imponeva appunto di rasentare questo convento.
la parte dove B. C. abitava.
veddi... vidi chiaramente (scopertamente).
sveltezze.
Dai... B. C. vuol far credere agli assalitori di essere soltanto un "povero" soldato.
apriti la cappa (per mostrare che sotto non c’era nascosto niente).
informati.
coraggioso, o mercenario.
stoccate... colpi di punta, diritti, e fendenti dall’alto.
gl’investi’... misi in pericolo la loro vita.
affrettare.
dietro a me.
pensando... temendo di incappare.
accorsero.
d’oro... di oro puro (non, cioè, in monete d’argento parificate a quelle d’oro).
i quali... A causa del loro peso.
modo... in tono di rimprovero.
colpi.
non... quando non ci raggiungono.
La fortuna buona o avversa.
non ... sempre imprevisti.
di... in modo tale.
robustezza fisica.
imitarmi.
eccessi.
assai... molto argento.
sanza... all’insaputa.
gittare ... fondere in.
consultatomi.
usavamo per.
fare... stringere un patto, stabilire le condizioni
dando... affidando a loro la fusione in bronzo.
scelto.
svago.
I vecchioni maestri di Parigi.
spiriti ... sfiatatoi in.
perciò.
rifonderebbero.
soprastare... ritardare un po’ l’attuazione.
in quel.
messono... collocarono nella fossa (della fornace, dove si sotterra la forma per procedere alla fusione).
demmo... cominciammo a far scorrere il.
d’aver... di essermi sbagliato sulla.
siete.
Cioè metallo fuso.
raffigurano.
Gettai subito.
accomoda’mi... conciliai dentro di me.
Per la tecnica e la terminologia della fusione, cfr. II 73 nota 3.
il modo in cui.
ma io del... io dovrò giustificarmi per il mancato onore (per non avervi dato il suggerimento giusto), voi non salverete né l’onore né l’utile (perché avete fallito l’impresa).
però un’altra... perciò ecc. a burlarvi.
Pur... Tuttavia continuavano a raccomandarsi a me.
elemosinando.
buon... buona volontà.
unisco... unico fra i re per generosità.
maravigliosissimo... meravigliosamente valido.
cittadinanza francese.
mon... amico mio.
Antonio... Antoine Le Maçon.
mi raccontò.
dopo molto.
Soggetto sottinteso è il Re.
dignità, onori.
quel... quale motivo.
m’ingegnierò... farò il possibile per conservarle. Si trovano nella Biblioteca Nazionale di Firenze (dopo essere rimaste presso B. C. per tutta la vita) e portano la data del luglio 1542.
detti... predisposi il getto (la fusione) della base.
il... Il bellissimo giovinetto troiano era stato rapito da Giove sotto le sembianze di aquila per impiegarlo come coppiere sull’Olimpo.
Leda... cfr. I 25 nota 11.
il conte... Giovan Francesco Orsini o, piuttosto, suo figlio Nicola.
il conte... Galeotto Pico della Mirandola.
San... Saint-Germain-en-Laye, castello reale a dodici miglia (e non leghe, che sarebbe il doppio) da Parigi.
svago.
buon... Probabile francesismo ("bon compagnon") per "allegrone".
perché... motivo è che.
Se ne andarono.
di... sotto forma di un abbozzo così ben eseguito.
rinnovare le... Dopo la tregua di Nizza (1538), la ripresa delle ostilità tra Carlo V e Francesco I-avvenne nel maggio 1542; la guerra proseguì fino alla pace di Crépy-en-Laonnois (1544).
tempo... il momento adatto per dire.
propose... accennò al re di.
non alterare... alterare il meno possibile la configurazione.
È la Porte Dorée, sul lato sud del castello di Fontainebleau.
grande,... larga e bassa.
mala... brutto stile.
la quale... la cui apertura era poco più che quadrata (cioè tozza).
un mezzo... una lunetta schiacciata, a mo’.
figurassi... rappresentasse la ninfa di Fontainebleau.
dall... sui lati.
Sono elementi architettonici aggettanti.
zoccolo, basamento.
altrettanto.
e in cambio... e al posto di due colonne, quali erano richieste, come elementi di raccordo fra le modanature inferiori e quelle superiori.
Esiste il disegno di B. C. (New York, Woodner Collection) relativo al primo dei due satiri descritti qui di seguito e dal quale risulta che le opere definitive, in bronzo, erano previste alte «due volte il vivo». La coppia di figure non venne tradotta in bronzo.
posti.
Il satiro-cariatide.
giacere. La descrizione di questo progetto corrisponde all’opera realizzata. Si tratta del lunettone raffigurante la Ninfa di Fontainebleau (base cm 409) tradotta in bronzo nel 1542 o ’43 (cfr. II 35), unica forse a essere compiuta delle varie parti programmate per la Porte Dorée. Dopo la morte di Francesco I, il lunettone fu donato da Enrico II alla sua amante Diana di Poitiers, che la fece sistemare sull’ingresso del proprio castello di Anet, e qui rimase fin verso il 1780; poi passò al Louvre.
sinistra.
cervo. Come è detto subito dopo, era una delle insegne araldiche di Francesco I.
selvaggine.
ristretta... inserita entro una cornice verticale (conferendo così un certo slancio alla porta nana).
piccole fiaccole. Pure al Louvre si conservano i calchi in gesso delle due Vittorie (altezza cm 137 e 139).
personale. L’insegna della salamandra tra le fiamme (cfr. I 4 nota 8) recava il motto: «Nutrisco et extinguo».
distrasse.
s’intersecavano.
in... Cioè, in Italia.
basamento.
una ... Era Marte.
scimitarre.
manco e... sinistro e appoggiava il piede sinistro su un cimiero.
una... Come è detto poi, erano le allegorie della letteratura, delle arti del disegno, della musica e della liberalità.
attributi.
di... alcuna spiegazione.
Sulla complicatezza spesso senza significato, o quasi, degli allestimenti in apparenza allegorici usuali tra la Francia settentrionale e i Paesi Bassi, cfr. L’autunno del Medioevo di J. Huizinga.
a... secondo misure corrispondenti, in scala ridotta, al piede.
cinquantaquattro... corrispondono a sedici metri; donde (a questa parola) la grande meraviglia del re.
appresso... inoltre essa raffigura Marte (con le sembienze, come è detto poco dopo, dello stesso Francesco I. Un paio d’anni più tardi, Nicolas Belin minierà la figura del sovrano contemporaneamente nelle vesti di Marte, Minerva, Diana, Amore e Mercurio).
e che.
sicondo... come desideravo.
incaricati di pagàrmi.
fui... ebbi l’avvertenza.
Qui, nel senso di galanterie cortigiane.
avvenute.
Ie.
nulla ... non riuscì a trovare buone scuse per B. C.
Roano... Rouen e a Dieppe.
cfr. Il 20 nota 6.
richiesta.
metterebbe... farebbe ricevere.
Lorena.
dono.
mi... sto per svenire.
fa male.
ghiottonerie.
sgridato.
io ... avendo io fatto.
Dettono... Canzonarono.
affabile.
la ... il racconto della mia vita.
inserito.
levai... tolsi dalla locanda.
anche.
alloggiato.
proprio per questo.
un... Il gioco della pallacorda, che si faceva al chiuso, era chiamato così dalla corda tesa all’altezza della rete del nostro tennis, per dividere il campo in due parti uguali; ciascuna di queste era occupata da uno o due giocatori che si lanciavano la palla usando una racchetta o anche il palmo delle mani. Conobbe grande voga specialmente in Francia dal sec. XVI al XVIII.
Si tratta di Pierre Gauthier (Petrus Galterius).
quel primo... Il libro di G. Guidi era intitolato Chirurgia e graeco in latino conversa, versione del trattato chirurgico di Ippocrate e dei relativi commenti di Galeno e Oribasio, impressa nel 1544.
maestro... fabbricante di polvere da sparo.
sloggiare.
mi lasciasse la disponibilità.
abitazione.
fidato.
in confronto.
tanto... Il termine di paragone è l’inferno.
male... severe disposizioni.
Arrigo... il delfino Enrico (avverso a Madame d’Étampes per la rivalità di questa con la propria favorita Diana di Poitiers).
fortunale, burrasca.
il... di servirlo.
istava... aveva dimora.
affidata (cfr. II 22).
ripromise.
messo... accordato.
erano ... si erano formati sotto l’insegnamento.
Si era suicidato nel 1540.
fu che.
La sacra Maestà.
chiaramente.
disposizione d’animo cedevole.
acconsentì a.
e per ancora... quantunque non gli si fossero mai mostrati.
sfrattato.
mi volsi... stetti per prendere una risoluzione disperata.
fare... dare grandissimo peso a una.
poco impegnato.
è... ha l’accortezza di.
accaddero.
sala del tribunale.
del... per le cause civili.
Divinità dell’inferno; «ma il Cellini avrà voluto piuttosto riferirsi a Minosse, giudice dell’oltretomba virgiliano e dantesco» [Maier].
ci trovai davanti.
testuali.
il... propriamente il.
Phe... Poiché in questo caso ph non sarebbe da leggere "f", si vuole probabilmente rendere il suono di «Paix paix, Satan; paix paix, Satan; allez, paix», in assonanza col famoso quanto incerto «Pape Satan, pape Satan aleppe» di Dante [Inferno, VII 1], che B. C. cerca di spiegare ricorrendo alle sue nozioni di francese.
Perché... Mentre il viaggio di Dante in Francia sembra abbastanza sicuro, quello di Giotto, adombrato da Vasari, per lo più viene escluso.
però... perciò anche.
colpire.
principale responsabile.
comperato.
si... non ebbe più corso giudiziario.
che per.
conportare... adattare alle.
in su... nel tenere i registri di contabilità.
ma aveva... Sembra voler dire che il Gatta era stato alle dipendenze di T. Guadagni come agente o amministratore; ma il principale lo aveva licenziato, nonostante l’abilità di contabile, per gli eccessivi dispendi.
appreso.
corona del rosario.
promettevo... ripromettevo dalla.
avviamento professionale.
per... come modella.
vo’... vogljo mantenere i.
qualcuno.
Perciò.
qualcosa.
a tal... lo facesse.
sii.
ricevo.
godere... un ricevimento in.
La lite col fabbricante di polvere da sparo (cfr. II 27).
tranquillo.
compito (di sorveglianza).
appressare.
mi... cominciai a provare inquietudine.
sopra ... sopraffatta.
primo colpo.
m’ero... avevo riflettuto.
con tante... dopo tante altre violenze commesse da me oltre a questa (sottinteso: se li avessi ammazzati).
quel... Secondo la credenza, per trovare un buon albergo bisognava raccomandarsi a san Giuliano, protettore dei viandanti [cfr. Boccaccio, Decameron, II 2].
spinte, spintoni.
normanno.
avuto rapporti sessuali.
penitenzia... pena che viene inflitta.
citato in giudizio.
battaglia.
ebbi mosso.
dar... sistemare rapidamente.
piccole.
convinto.
dato un... aspettato che si calmasse.
come... fa’ come fai sempre.
comparire in giudizio.
voi andresti... il giorno dopo sareste già finiti.
criminali.
sommessa.
brigatemi.
gnene... le feci ripetere (come avessi avuto rapporti con lei).
promettono il... infliggono il rogo sia a chi fa, sia chi subisce.
la... ho avuto rapporti sessuali.
cialtrone.
Uscito... Da confrontare con «uscito fuor del pelago» di Dante [Inferno, I 23].
comincia.
La mia perversa istella.
dette dua... mise davanti due (pericoli) in una volta.
parte... in parte i suoi desideri.
È la statua di Marte per la fontana di Fontainebleau.
saputo... dispiaciuto molto.
comportato.
dia... cominci.
insistenze.
di... importante.
inne’... immerso nei suoi.
accoglienze.
qualcosa.
"sapevate.
presentato.
aùta... avuta commissionata in modo definitivo.
animali... Gli uomini.
la... è una cosa importante.
del... di eseguire la statua colossale.
lascerò cadere.
io vi dico che.
in... pronto a.
quello... Cioè: ammazzarlo subito.
la ... la cosa vi riguarda.
anda’mene... me ne andai.
a me... non sopporterei.
questo ... questo punto si prese tempo.
si... ritornava nella casa di Caterina.
facendo il gradasso.
vedere.
sanza... realmente, non per modo di dire.
quella conclusione.
appena.
fine ... alcun serio sbocco.
vada.
autentico, legale.
L’altro.... Il giorno successivo.
In realtà, stando a pagamenti da lui ottenuti nel periodo 1541-50, il Primaticcio sembra aver eseguito la fontana.
di riconoscere.
passati". considerati.
perciò.
sarebbe.
rinfacciando.
Onore a me e alla mia arte ispirandomi con la bellezza delle sue forme.
mi minacciava.
addicendo.
priore... Leone di Filippo Strozzi.
Cioè una modella.
ingenite.
angheria, sgarbo.
mi...me ne deriva.
moltiplicava.
continuamente.
cavava ... mi faceva uscire dalla.
gonfia.
sempre.
aùto... avuto piacere.
la farebbe... farebbe la sostenuta.
di ... appartenente alla famiglia.
da mangiare.
che... se fossero a stampa (cioè, tutte uguali).
la... La lunetta con la Ninfa di Fontainebleau (cfr. II 21 nota 20).
in.
suddividevo.
che io... quante ne potessi impiegare.
insenature. Per la descrizione della famosa saliera cfr II 2.
È il vero e proprio recipiente del sale.
il corno... la cornucopia.
inaestita... assicurata su.
base.
conveniente.
gola (è una delle modanature classiche).
la Notte... Queste allegorie a bassorilievo (Graprusco è il Crepuscolo) riproducono quelle di marmo, notissime, scolpite da Michelangelo (1524-31) per le Tombe medicee in San Lorenzo a Firenze: il riferimento a modelli così celebri, tipico del Manierismo (cfr. I 19 nota 21), costituiva una sorta di citazione dotta, tanto più grata a Francesco I per le sue note «nostalgie dell’Italia», Come le quattro descritte subito dopo, sono d’oro finemente smaltato.
fatte... raffiguranti.
pulitezza.
Si ignora quando la saliera venne consegnata a Francesco I. Comunque, da lui passò ai successori, finché Carlo IX, sposando (1570) la figlia di Massimiliano II, ne fece dono al fratello di quest’ultimo; in tal modo pervenne alla Casa d’Austria, e attualmente si trova nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.
presentazione.
ricavarne calchi.
quelle... migliori.
E il celebre gruppo marmoreo del Laocoonte, copia da originale greco-alessandrino, ritrovato a Roma nel 1506 e appartenente ai Musei del Vaticano.
In realtà si tratta del marmo raffigurante Arianna assopita, pure ellenistico e pure dei Musei vaticani.
È l’Afrodite di Cnido, copia da originale di Prassitele, anch’essa nei Musei vaticani.
Si tratta del busto dell’imperatore romano Commodo (161-192) con gli attributi di Ercole (Roma, Musei capitolini).
questa Zingana è stata creduta una Diana, poiché i calchi eseguiti dal Primaticcio (ma materialmente dal Vignola, non ancora architetto affermato, che il Primaticcio si era associato nell’impresa) e tuttora superstiti nel Castello di Fontainebleau sono i cinque elencati da Cellini, compreso l’Apollo, che segue, ed esclusa appunto la Zingana. Peraltro nel Castello si trovano realmente due calchi di Diana, ma risalgono al sec. XVII (mentre la statua della dea cacciatrice presente nel tardo ’500 era in marmo); si aggiunga che nessuno degli altri calchi bronzei eseguiti in quella occasione - cavallo del Marco Aurelio, cariatidi maschili, allegoria del Tevere - appare assimilabile a una Zingara. In realtà veniva chiamata "Zingara" una statua (romana, metà del sec. I d.C.) di bronzo (Roma, Musei Capitolini) nota anche come il Sacrificatore o il Servo, e dal sec. XVII riconosciuta come un Camillo (nobile assistente dei sacerdoti durante alcuni riti), molto ammirata e replicata. La supposizione che si trattasse di una zingara derivava anzitutto da quella che la figura fosse femminile (capelli abbondanti e raccolti a corona, seno non pronunciato ma reso evidente dalla leggerezza delle vesti) e dalla tunica a sottana. Da rilevare che la vera Zingara è un’altra (Parigi, Louvre, in deposito a Versailles), nel sec. XVI creduta una Diana. Nulla si conosce della copia fatta eseguire dal Primaticcio, però le ricerche debbono essere state ostacolate dal termine di Zingana, per cui vari studiosi francesi occupatisi di questi calchi ignorarono l’indicazione celliniana o la omisero (cfr. per es. E. Schlumberger [in Connaissance des Arts, marzo 1969] che, riportando il presente brano della Vita, scrive: «... la Vénus, le Commode et l’Apollon»).
L’Apollo del Belvedere (Musei vaticani), copia da originale di Leocare, trovato ad Anzio nel 1495. Non deve stupire che si scegliesse il bronzo per riprodurre statue di marmo: era l’unica possibilità di ottenere copie relativamente esatte; anche gli antichi romani procedevano nello stesso modo.
Il machiavellico proposito di screditare i lavori di noi moderni non fu necessariamente suggerito al re dal Primaticcio, anzi. E poi, da tempo Francesco I faceva acquistare originali e copie di opere antiche nelle Fiandre e, più, in Italia. È da notare che, per motivi abbastanza chiari (cfr. II 41), B. C. posticipa al 1543 l’incarico ricevuto dal Primaticcio nel 1540; inoltre si vuole che tale incarico fosse stato suggerito (1539?) al sovrano dal Rosso, per allontanare da Fontainebleau il sempre più pericoloso rivale Primaticcio; e che proprio perché allora non se ne fece nulla, il Rosso si sarebbe ucciso (1540).
"cfr. II 41.
nettarie la... rifinire il lunettone della Ninfa di Fontainebleau.
dovevano essere collocate (cfr. II 21 nota 25).
Cioè: di scorza dura
tenuta a battesimo. La cerimonia avvenne nella chiesa non più esistente di Saint-André-des-Arts, da cui dipendeva il Petit-Nesle e dove nel 1694 sarà battezzato Voltaire; i registri parrocchiali confermano i nomi dei padrini ricordati qui di seguito
Maddalena Bonaiuti. L’altra comare risulta, dai registri suddetti, «Jehanne Louan». Per la verità, l’usanza d’un solo compare ecc. non trova conferma negli atti dell’epoca.
a... alla quale.
ebbi rapporti sessuali con lei.
noi non... Qualche commentatore si riferisce alla data secondo l’uso fiorentino, per cui 1544 equivale a 1543. Ma è da intendere che gli accenni al 1544 di II 36 si trovano inseriti nella narrazione riguardante il 1543.
appagare.
Gli occhi.
Ammiraglio (cfr. I 101 nota 3).
il cardinale ... Ippolito d’Este si era comportato.
da... da un momento all’altro.
rate.
nel tempo che... Nel giugno 1544 Carlo V, occupato il Lussemburgo e alcuni centri delle Fiandre, stava attraversando la Champagne, apparentemente diretto verso Parigi.
comperati.
tocco... venuto l’estro.
tenne per.
rendersi gradito (al re).
l’altro... il giorno seguente (15. VII.1544.).
dalle.
più... meno importanti.
di ... da molto tempo.
rispetto... a causa di.
la... la presa di Tunisi (da parte di Carlo V, nel 1535).
L’incontro a Parigi tra Francesco I e Carlo V avvenne il 1°.I.1540. I due erano cognati perché il sovrano francese aveva sposato in seconde nozze Eleonora d’Austria, sorella dell’Imperadore.
dono.
uno... L’opera era stata eseguita da Mathieu Chevrier, allievo del Rosso Fiorentino: tale, almeno, l’opinione corrente; però Chevrier, di sicuro responsabile degli allestimenti per l’arrivo di Carlo V, risulta pittore.
accusata... biasimata, come tale (cioè brutta), in presenza di.
vollero.
modellai (abbozzi o stampi).
all’ultimo... nel momento della sua partenza.
gran... Il Marte per la fontana di Fontainebleau (cfr. II 21 note 2 e 14).
Claude d’Annebaut.
par ... sono convinti.
perciò.
si rende vacante.
quando ella... se l’entrata di dumila scudi non si può ricavare da una sola abbazia, fate in modo di procurargliela da due o da tre.
alla ... presente.
valutazione venale, compenso.
bottega... di grande impegno (come a un lavoro) suo per danneggiarmi.
distillatore (e, sotto, istillazioni per "distillazioni"). Si tratta del profumiere Jean Leroux.
lisciare la pelle (eliminando le rughe: Madama aveva trentaquattro anni).
cfr. II 25.
la cosa... da dove proveniva (e con quale malanimo) la proposta.
amorosa... momento di tenerezza particolarmente accesa.
il ... giunto il momento propizio.
possesso.
perciò.
istietta ... vera e propria disposizione.
vada.
l’altr’ieri... non molto tempo fa mi ordinò.
esplicita.
venissi... riuscisse di.
essere ... questo suggerimento.
giuoco.
resistenza.
tutto tutto... precisamente tutto ciò.
nuove... A conferma della cessione del Petit-Nesle, B. C. ottenne un diploma regio datato IS.VII.1544 (cfr. II 19 nota 10). Questo documento potrebbe essere uno dei «Dua privilegi del Re di Francia concessi a Benvenuto» elencati nell’inventario dei beni dell’artista redatto dopo la sua morte (1571).
zoccolo.
inserto.
nocie... È la pallottola (grande, sì, come una noce, ma per lo più ovale), alla quale si fissava la corda per caricare l’arma.
Sono i calchi, per i quali cfr. II 37 (specialmente nota 9). I calchi procurati dal Primaticcio risultato a Fontainebleau precedentemente al 23. XII.1543; poiché B. sta riferendo fatti del 1544, alcuni studiosi mettono in dubbio la sua attendibilità (cfr. nota 26). Va comunque notato che, dal 1540 in poi, i viaggi a Roma del Primaticcio furono più di uno; e che la testimonianza relativa al 1543 (una lettera dell’ambasciatore ferrarese) parla genericamente di statue» e, in particolare, soltanto della «Venere».
perciò.
Questo androne (lungo 60 m e largo 6), splendidamente decorato (1534-40) sotto la direzione del Rosso, è la Galleria di Francesco I.
più,... piuttosto.
correnti, comuni.
eseguito.
allestimento (architettonico-ornamentale).
a... secondo le migliori regole artistiche.
passare... Si allude a quella sorta di forche caudine inflitte a certi prigionieri, facendoli passare tra due file di soldati che li colpivano con le picche. B. C. vuol dire che la propria opera avrebbe dovuto sostenere il difficile paragone con quella del Rosso.
sistemato.
il... la folgore (che è il suo attributo).
scagliare.
fiamme del fùlgore.
concede.
detti prima... presentai per prima, agli occhi degli astanti, la.
stizzosamente.
stupidaggini. Per moderne, subito dopo, cfr. II 37 nota 10.
porto i... illuminate dal basso.
Perciò.
reggano.
dimostrata... ostentata stizza.
testuali.
tolgo. A parte le date (cfr. nota 4) e, dunque, la scarsa probabilità del confronto tra il Giove celliniano e i calchi procurati dal Primaticcio, i dubbi di alcuni studiosi si appuntano sul luogo, sembrando difficile che la Galleria di Francesco I, al primo piano, potesse venire caricata del peso di tanto bronzo e argento.
Di questi.
connessi.
commetterla... riunire poi i vari pezzi, avendone adattato i margini con incastri a coda di rondine (cioè trapezoidali). La lavorazione del Marte non deve essere andata oltre; dopo la partenza di B. C. da Parigi, nel 1546 Francesco I ordinava di coprirlo perché la pioggia non lo rovinasse: è l’ultima notizia che se ne ha.
davo... stipendiavo.
inella... propriamente nella.
rimase.
alla... al compimento.
orgoglio (d’artista).
assai ... molta gente.
era... correva voce.
per... dalla plebe di Parigi era chiamato.
Lemmonio... Storpiatura di «le moine bourreau» (il frate boia) o di «le moine bourru» (il frate burbero, o anche: spettro).
per... attraverso gli occhi della statua.
discredere di... negare.
anche.
È la Porte Dorée di Fontainebleau.
esercito.
fortificare.
Asino... Annebaut, cognome dell’Amiraglio, si pronuncia pressappoco come "âne" (asino) e "boeuf" (bue).
riferito.
Dieppe.
Il trattato di pace sottoscritto a Crépy (18.IX.1544) da Francesco I e Carlo V.
madama... Secondo alcuni storici, per odio contro il delfino - che, attestato a Meaux con le sue truppe, doveva difendere la capitale - Madame d’Étampes aveva brigato perché non fosse interrotto in tempo il ponte di Épernay; cosicché le forze di Carlo V poterono avvicinarsi a Parigi, costringendo Francesco I ad accettare le gravi condizioni del trattato di Crépy.
esser da... di avere qualche merito, visto che essa mi considerava il.
Caduta... Venuta sull’argomento.
a... all’aria.
stavo... ero pronto a.
in quello stesso momento.
tor... accomiatarsi da.
Ebbe... Dovette insistere.
distogliere.
dette... promise.
da... senza il concorso di altri.
di... capricciosi.
smarrito... sconcertato, vedendosi trascurare.
intento.
di... in questo modo.
vi... poi vi farò vedere.
darete... Cioè: sbatterete la testa contro qualcosa più duro di voi.
faceva... gesticolava.
La Sacra Maestà.
chi ha fatto quello.
richiesta.
sapevi il... sareste stato grato per.
ordinò.
fornissero il necessario.
da... da solo, con le mie sole disponibilità.
gettare in bronzo, fondere.
quel... Il Marte.
termine... punto in cui.
in cambio.
affabilità.
esserne contento.
fermato... arrestarsi un po’ la foga.
aveva fatto... avevo nel conto che meritavano.
tutto quel... di tutto ciò che io avrei fatto di mia iniziativa (da per me) tra l’una e l’altra (in mezzo) delle opere da lui commissionate sarebbe stato.
contrasti.
immediatamente.
fussi... qualunque fosse la somma che io.
da parte di.
monsignor... François de Bourbon, conte di Saint-Paul.
alla... secondo l’uso francese.
custodia.
stava... faceva il sostenuto.
quietata la... Grazie alla pace di Crépy (18.IX.1544).
non... La guerra contro Enrico VIII d’Inghilterra, che quattro giorni prima del trattato di Crépy aveva occupato Boulogne, proseguirà fino alla pace di Campe (7.VI.1546).
altrettanto.
nella sventura (forse perché morì a soli cinquantun anni).
Argentan, in Normandia.
del quale.
mi... ne avessi avuto bisogno.
combattere.
perciò.
anche.
avendomi.
tratterebbe... manterrebbe in buonissimi rapporti.
sopra... rimanessi.
sanza... senz’altro.
insino... fino a.
il... Giovangirolamo de’ Rossi.
La partenza avvenne fra giugno (forse il 16) e luglio (forse il 17) del 1545.
innella... per mia disgrazia.
custodia.
si... restassero senza fare nulla.
mobilia.
perciò.
più... qualunque cosa (riguardante me).
rımandassimo... mandassero subito a riprendere.
se... altrimenti.
manderebbon... mi farebbero inseguire per riprenderli.
"costringe.
al... subito.
il... Cioè Ascanio.
gridano... sono molto allarmati.
detton... accusarono.
per... da chiunque.
esportare (dalla Francia)
in... affidati al cardinale di Ferrara.
difenderle... trattenere dal.
gli fa guadagnare. Bisogna ammettere che la faccenda della sorella e delle nipoti da aiutare - sulla quale B. insiste nei capitoli successivi - sa di ripiego alquanto inopinato. In II 52 lo stesso B. C. scrive che «più d’uno anno innanzi» aveva mandato in dono a Reparata parecchi gioielli e oro; perciò non sembra indispensabile un viaggio tanto faticoso a tale scopo. Così, lascia perplessi il proposito di affidare i vasi d’argento al cardinale d’Este, dopo tanti attestati di sfiducia affibbiatigli nella Vita. Certi studiosi, soprattutto francesi, hanno molto speculato su questa "fuga" da Parigi, insinuando pesanti sospetti riguardo all’argento che C. aveva ricevuto da Francesco I per la statua-torciera del Giove: specie se, come alcuni ritengono (ma probabilmente a torto), era in quantità sufficiente a fondere anche gli altri undici pezzi della serie. Del resto non è neppure mancato chi, dubbioso sul quantitativo di oro impiegato, ha smontato la saliera di Vienna per pesarne le varie parti; e in verità la rettitudine dell’orafo è emersa integra dalla prova.
Cioè, del tutto limpida (senza nubi).
una... un tiro di balestra.
Non si tratta dell’arma con cui si soffiano frecce o altro, tuttora in uso nel Sud America e Madagascar. Questa - col nome di zaroaţāna - era impiegata anche dagli arabi (sec. XIII), specialmente nella caccia, e con essa lanciavano pallottole di terracotta; per analogia, dal sec. XV in Occidente fu detta cerbottana un’arma da fuoco che tirava palle di piombo da settecento grammi a un chilo.
a... di corsa.
fermati.
gli... spezzò (e più sotto: scavezzati per "spezzati").
pieno.
m’aria... mi avrebbe ucciso.
far... anche agire.
È Giesù.
scalfitture.
spogli.
la grandine.
pallottole... di grandine.
avere... essercela cavata a.
fermammo.
stancato.
si sistemerebbero.
ordito.
Galeotto Pico della Mirandola, allora trentasettenne ma chiamato col diminutivo forse perché minore di otto anni di B. C.
Non fu’... Probabilmente: Non trovai cavalli alla prima stazione di posta.
il... Pier Luigi Farnese.
levata... finito di mangiare.
Il 10.IX.1547 Pier Luigi Farnese fu pugnalato a letto dal conte Giovan Francesco Anguissola, nell’ambito di una congiura ispirata, da Ferrante Gonzaga, governatore imperiale di Milano, e alla quale partecipò anche Agostino Landi.
eravate.
perché... a causa di mio padre (papa Paolo III), che dovette.
vostro danno.
chiese.
come perdonanza... per farsi perdonare mi richiese al suo servizio mentre erano presenti coloro che, indirettamente, mi vendicarono. (Di solito la frase viene spiegata: Mi chiese, quasi [come] perdono, ecc.).
Ancora... Anche di quei travagli.
alla... giorno per giorno.
appello.
oltra... benché.
da... se accade che io mi scoraggi.
potenza.
oggetti d’oro.
alla... quasi quotidianamente.
dandogliene... dandoglieli io per carità.
tutto ciò.
ordinati... destinati a.
dare... sistemare.
Il... Cosimo I de’ Medici.
Poggio... La villa a 17 km da Firenze, sorta per volere di Lorenzo il Magnifico su progetto di Giuliano da Sangallo e affrescata da Andrea del Sarto, Pontormo, ecc.
Eleonora di Toledo.
cui. Francesco I era inviso al Duca non solo per i legami di questo con la Spagna, ma per le generose promesse che il Re faceva ai fuorusciti fiorentini (difatti vediamo, più sotto, che Cosimo si scontorceva).
in questa... I recenti curatori della Vita scrivono Iscuola (e poi Scuola) asserendo che si tratta dell’Accademia delle Arti del Disegno, decana di tutte le accademie artistiche; ma questa venne fondata da Cosimo I soltanto nel 1563, mentre l’Accademia Fiorentina, riconosciuta ufficialmente dallo stesso nel 1541, benché avesse tra i suoi membri Michelangelo, Bronzino e altri loro colleghi, si occupava sostanzialmente di regolamentare la grammatica; perciò né l’una né l’altra possono essere identificate con l’iscuola menzionata qui. In realtà B. C. allude alla "scuola" di Firenze quale complesso non ufficializzato degli artisti figurativi operanti nella città. Difatti, in II 64 e soprattutto in II 92, Firenze viene definita scuola di tutte le maggior virtute. Del resto, anche Davico Bonino, dopo aver assimilato Iscuola all’Accademia del Disegno [pag. 384 nota 6], intende Scuola come «l’ambiente artistico fiorentino» [pag. 463 nota 9] e, subito oltre, come «gli intellettuali e gli artisti fiorentini» [pag. 464 nota 14].
m’ero affaticato... mi ero dedicato ad attività (la scultura) differenti dall’oreficeria e dalle arti affini, che praticavo finché ero rimasto a Firenze.
sua... piazza della Signoria. I commentatori spiegano che era sua, di Cosimo I, perché «allora detta del Granduca»; però la corona granducale fu concessa al Medici non prima del 1569 e la denominazione deve essersi imposta solo dopo il collocamento della sua statua equestre, nel 1594. Quindi, sua semmai perché si trova davanti a Palazzo Vecchio (che allora si chiamava "della Signoria"), dove Cosimo risiedeva.
L’eroe greco, figlio di Giove e Danae, che decapitò Medusa dallo sguardo pietrificante. Il tema - enfatizzato dalla composizione celliniana di Perseo che, poggiando un piede sul corpo del mostro, ne leva in alto la testa mozza e ormai inoffensiva - allude, quale esplicito ammonimento, all’assolutismo ducale ristabilito dopo i tentativi repubblicani; e si contrappone alla vicina Giuditta di Donatello (cfr. nota 11) che, pur di committenza medicea, era diventata emblema di libertà, essendo stata tolta (1495) da palazzo Medici e posta in pubblico per volere del governo popolare, come si legge nella targa sottostante: «Exemplum sal.[us] pub.[lica]cives pos.[uerunt] MCCCCXCV».
poche.
Era il vasto locale in cui si conservavano le suppellettili di pregio e le opere d’arte da esporre solo saltuariamente (cfr. I 60 nota 23). Inoltre Cosimo I vi aveva allestito (o valorizzato) un laboratorio di oreficeria, che doveva servire anche al restauro dei pezzi di corte. Per la sua ubicazione in Palazzo Vecchio cfr. II 55 nota 1.
l’opere... Il gruppo di Giuditta con Oloferne, allora sotto un arco della loggia dei Lanzi. Fu eseguito (1455-60 c.) per una fontana del giardino di palazzo Medici.
Il David marmoreo, allora accanto all’ingresso di Palazzo Vecchio, dove dal 1873 lo sostituisce una copia.
dua... i due.
dà un... lodando il mio bozzetto, mi infonde grande coraggio. Con ogni probabilità il modello in questione è il Perseo in cera (alto cm 70), dal secolo scorso nel Museo del Bargello dopo essere ricomparso soltanto nel 1826 presso un mercante fiorentino, che lo dichiarava appartenuto fino allora a una famiglia patrizia di Firenze stessa [Casanova Guadagni 1981]. In effetti lo splendido abbozzo non risulta nei vecchi inventari medicei e neppure fra i beni rimasti in casa C. dopo la morte del maestro [I. p. m.], lasciando supporre che molto presto sia stato acquisito da qualche collezionista.
fu non... seguì una discussione accesa.
certissimo io... certamente io manterrei (la promessa di offrire).
darebbe... farebbe provvedere.
colpa.
Dove... Al che io replicai.
separatamente.
era... faceva al caso mio.
intaccare... chiedere al duca denaro o altro.
conservasse per me.
Riprenditi.
Questa casa è in via della Colonna, in corrispondenza dell’edificio con ingresso al n° 59 di via della Pergola.
impegno scritto. Sotto di esso, B. C. appose una nota dove fra l’altro si legge: «di sua propria mano [il duca] mi fece il [presente] rescritto ... qual fu causa che io non mi curai più di ritornare in Francia, che molto più mi sattisfecie il godermi una humil casa innella mia patria, sotto un così virtuoso duca, che in Francia, sotto un tanto meraviglioso re Francesco, esser fatto signior di castello con mille scudi di provvisione».
conservato. Adesso si trova nella Biblioteca Nazionale di Firenze.
sta a... spetta di venderla, e il prezzo.
pedagogo (in senso spregiativo).
laboratorio.
presto come... veloce come una lumachina (cioè lentissimo).
in... a malincuore.
ripostiglio.
a fatica.
senza alcun calore da parte di nessuno.
Buaccio... Baccio (storpiato nello spregiativo di "bue") Bandinelli.
Fattomi... Arrangiatomi da me, pungolavo quel Lattanzio Gorini.
guercio.
segniato il sito... fatto eseguire i lavori di falegnameria nel posto destinato come laboratorio, e sradicato.
alle... nelle mani, a discrezione di.
canzoncino... canzoncina in falsetto.
queste di Firenze.
ripromettevo.
dimenticare.
sala... I commentatori più recenti identificano questa sala di Palazzo Vecchio con quella dove si trovava «il famoso orologio cosmografico costruito verso il 1484 per Lorenzo il Magnifico da Lorenzo della Volpata [sic]». In realtà si tratta di Lorenzo della Volpaia, membro della numerosa famiglia di sapienti costruttori di orologi, notturlabi e sfere armillari, dal 1440 attiva per i Medici. Nel 1484 c. Lorenzo fabbricava un orologio planetario che da palazzo Medici passò in Palazzo Vecchio; e per quest’ultima sede, nel 1500 risulta intento a costruire un altro orologio. Difficile stabilire quale dei due abbia dato il nome all’ambiente. B. C. ne segnala (1558 c.) uno, appunto di «Lorenzo della Golpaia», con «li sette pianeti, fatti in forma dell’arme de’ Medici, li quali... camminavano, e volgevansi ... siccome fanno quei in e’ cieli», e lo dichiara tuttora funzionante, anche se «non è più di quella eccellenzia per essere stato straccurato» [O., Introduzione]; però non parla della sua ubicazione. Quanto alla sala, si tratta del locale al secondo piano sul pianerottolo della scala est (si spiegano le funzioni quasi di anticamera) e attiguo al guardaroba, col quale comunicava direttamente (cfr. II 69).
eseguire lavori di muratura.
sua Eccellenzia... Pier Francesco Riccio (i titoli sono evidentemente ironici).
sabbia.
asprezza. A dimostrarla è il Riccio.
nominato.
quella... vostra Signioria è investita.
Era il titolo che si premetteva al nome di persone non nobili.
avanzar... anticipare il tempo.
i cieli... il destino aveva stabilito. Pare che dal 1553 al ’62 Riccio abbia sofferto di una malattia mentale; ma sembra eccessivo asserire che fosse diventato pazzo, e che tale sia morto, come riferisce Vasari.
contratto dall’ira.
ancora io... anch’io stizzito.
Uno di quegli alti sedili di pietra che stavano addossati ai davanzali delle finestre.
di terra... terreo.
al... subito.
abbandonato.
sistemate.
sbrigarmi.
provvisione, compenso fisso.
nulla... fosse accaduto qualcosa.
questo... È il Re.
in ... al mio posto.
posto... fabbricata alla bell’e meglio.
giovani garzoni di bottega.
uno... Si chiamava Cencio.
ciò che offre la natura.
portare avanti.
Pleonasmo.
molestia.
dell’Opera... della fabbriceria di Santa Maria del Fiore, il Duomo.
sconfitta dalle avversità. Peraltro la sorella Reparata passava a terze nozze già nel 1546.
Pleonasmo.
pieno.
che non... di lavorare.
al... immediatamente.
reni.
vero. È il busto in bronzo (alto cm 110), attualmente nel Museo Nazionale del Bargello, dopo essere rimasto sull’ingresso della fortezza di Portoferraio (Elba) dal novembre 1557 fino al 1781. L’ipotesi che venisse gettato in due tempi - la testa nel 1546, il corpo nel 1556 c. - è da respingere, perché si basa su un’erronea interpretazione di alcune carte archiviali, e sulla inadeguata valutazione di certe zone della superficie metallica, in realtà predisposte per la doratura. A parte le tracce d’oro superstiti appunto nella corazza (così come di smalto bianco negli occhi), è pensabile che il metallo prezioso (sull’applicazione del quale, e forse in misura considerevole, esistono documenti inoppugnabili) sia stato eliminato dalla lunga permanenza all’aperto, così come scomparve l’azzurro dalla base (probabilmente anche da qualche zona del manto), pure applicato con certezza. Per l’intera questione, si veda la Cronologia, 1545-48 e (a proposito dell’invio all’Elba) 1557.
sarebbe... avrebbe gradito moltissimo.
Palazzo Vecchio, residenza della famiglia ducale.
con... in modo che rimanesse salva la sua dignità.
inchinare.
attribuire.
stavo... mantenevo un atteggiamento di dignitosa fierezza.
con altera fermezza.
allievi.
sollecitavano (mettevano alle strette).
vedere... avvedere di quello a cui.
aspiravano.
a chiedere... se mi fossi trovato a chiedere liberamente (a lingua sciolta).
di formato comune.
minutamente.
molto regali.
mantenuto.
cambio... compenso che mi era stato promesso.
onesto.
indirizzata.
anche.
smussato, spianato.
non faceva... il diamante non si prestava a essere spianato né a essere mantenuto con la punta.
da... da parte.
è... si praticheranno condizioni tali.
far... concludere la compravendita.
mostrata.
laboratorio di oreficeria (sistemato nel guardaroba ducale [cfr. II 53 nota 10]).
d’un’acqua... di una trasparenza.
È sua Eccellenzia.
gli era... c’era molta differenza, per i gioiellieri, nel valutare il prezzo (pregiare) di un gioiello.
comperata.
porgli... farne la stima.
comperato.
Sono gli spigoli della pietra.
vi avete... l’avete pagato.
da... anche più.
sembra incredibile.
imbroglio.
lasciammo perdere, mettemmo da parte.
dabbenaggine.
come... di dimensioni naturali (anatomiche).
più piccola (di quanto sarebbe stata a opera compiuta, per compensare le dilatazioni che si verificano durante la fusione).
fini’la... la finii.
gelosia... timore che non mi riuscisse la fusione.
capacità tecniche.
povera... «Cellini si lasciò andare spesso ad espressioni non favorevoli ai Medici; ma si premurò di cancellarle dal manoscritto» [Davico Bonino].
pedante... pedagogo marcio, maestrucolo (cfr. II 54 nota 10).
mi poteva... poteva colpirmi, danneggiarmi.
dettono... si misero d’accordo.
di... per ordine.
istruito (su come doveva comportarsi).
far... Può alludere agli intrallazzi con il maiordomo; oppure alla omosessualità del bargello stesso.
toccato.
"spinsi.
dare un... lasciar trascorrere un po’ di tempo su quel tentativo di raggiro.
vicino... quasi.
Nel codice originale termina qui, a carta 460, la parte manoscritta dal figlio di Michele di Goro. Il retro del foglio è molto sudicio, lasciando supporre che la stesura della Vita sia rimasta interrotta per qualche tempo. Si ignora chi abbia scritto le tre carte e mezzo successive (cfr. II 64 nota 27); doveva però trattarsi d’una persona che frequentava B. C. poiché varie lettere, memoriali, ecc. del maestro rivelano la stessa mano.
scacciato.
combattere.
stipendiato.
Lorenzo... Lorenzino de’ Medici, riparato a Venezia dopo l’uccisione del duca Alessandro (cfr. I 89).
Cosimo I de’ Medici gli aveva messo una taglia sulla testa.
la maggior parte.
Priore... Leone Strozzi.
"data.
nell’oreficerie... nel laboratorio d’oreficeria nel guardaroba ducale. Per la testa cfr. II 58 nota 6.
alle... alla schiena.
fare sperienzia... sperimentare, impratichirmi delle varie terre (reperibili a Firenze) per la fusione del.
esperimenti. Da queste diligenzie ebbe origine anche la targhetta bronzea (cm 18× 27,8) con Levriero saluki (Firenze, Bargello), ignorata sia nella Vita sia nei Trattati, ma della cui «fattura» (attuata appunto «per una pruova per conoscere le terre per... gittare ’l Perseo») B. C. richiedeva (25.VIII.1545) a Cosimo I un compenso di «scudi dieci». Con fini analoghi, e forse anche allo scopo di dare un’idea della statua definitiva, deve essere stato realizzato l’altro modello del Perseo, di bronzo e con sobrie dorature (alto cm 75; ibid.), che in seguito ebbe le stesse vicende del modello in cera (cfr. II 53 nota 14). Lo strano silenzio in cui lo relega C., ignorandolo così come il Levriero (però la critica è stata sempre concorde nell’assegnarglielo), lasciò adito a varie ipotesi, compresa quella che fosse stato compiuto dopo il Perseo «grande», quale compenso alla duchessa Eleonora che avrebbe voluto trattenere presso di sé le quattro statuette della base del gruppo [II 88]; ma alcuni pagamenti di gesso relativi al busto di Cosimo I (5. VI e 21. VI.II. 1546) concernono anche un «Preseo [sic] di chamera» e un «Perseo in chamera», uno dei quali è forse assimilabile all’opera in argomento [Camesasca 1985].
fonditore di campane. Questi artigiani e i fonditori di artiglierie godevano una grande e meritata reputazione nel campo della metallurgia.
nella... proprio nella.
questo... questa fusione.
in superlativo.
il... esservi necessità.
Possibile refuso dello scrivano invece di qualche altra parola equivalente a "ripulirlo". Per l’operazione della rinettatura, cfr. II 73 nota 3.
che si diede da fare.
per.
allentato... diminuita l’entità delle somme destinate a pagare i.
nei.
Pleonasmo.
conosciuto... quando uno ne ha preso coscienza (del proprio valore).
congedatomi, andatomene.
di... a passettini, lentamente.
legato... incastonato.
fuggissi... mi sottraessi a voler (non è pleonastico).
costringeva.
voglia scherzare.
entrerò... aggiungerò altro.
da... maledettamente sul serio.
approfittandomi.
facevo... imbrogliavo.
mandassi... mandasse a riprenderle.
se... anche.
sentire, prendere informazioni.
a... cfr. I 17 nota 3.
con molto tatto.
E’... Non si rimproverano.
di mettermi ai vostri occhi.
Come.
riferirle... Cioè, fare la spia.
Per legge, ai delatori spettava la quarta parte della multa pagata dal denunciato.
a... ad andarsene in tutta fretta (per lasciar sbollire la collera del duca).
volsuto dir... voluto riferirsi al diamante contestato.
quel che.
mi... andrò a costituirmi alla polizia. Non appare chiaro che cosa di preciso sottintenda questa battuta; Maier interpreta l’offerta di costituirsi quale premessa a «provocare il processo».
gnene... glielo mettessi.
Da questa parola in poi l’originale della Vita (carta 464 b) è autografo.
farebbe miglior figura.
Con ogni probabilità si tratta delle miniere di Campiglia e/o di Pietrasanta, in Maremma, che si cominciarono a scavare nel 1547 e che in seguito vennero abbandonate.
Piero ... Piero Spigliati.
tormentato.
questi... gli echi di queste faccende.
per... nell’ambiente artistico.
novello (in senso spregiativo, di improvvisato).
di.
presentavo.
le... gli ordini di pagamento.
preso.
di buono... in buona salute.
È stato notato che, di ritorno da Parigi nell’agosto 1545, l’anno dopo B. C. non poteva avere un figlio di due anni, visto che non ne aveva portati dalla Francia. Perciò deve trattarsi di una citazione fuori posto; del resto, a differenza degli altri figli da lui avuti, questo non si trova menzionato in alcun "ricordo" dell’artista.
Bandinelli aveva un podere, lo Spinello, presso Fiesole: come è detto qui di seguito, sopra la frazione di San Domenico.
come disperato... essendo io ridotto alla disperazione, volevo stenderlo a terra (ammazzarlo).
muluccio... muletto tanto meschino da sembrare un asino.
conosciuto la... resomi conto della conseguenze della sua viltà (che lo faceva tremare).
Per lo più si interpreta "dimesso", "dimessamente"; ma potrebbe significare "rinfrancato un po’ ".
mia padronanza.
in tal caso.
Signior mio, tu... È una parafrasi del biblico Giobbe [I 21]: «Jahve ha dato e Jahve ha tolto: / il nome di Jahve sia benedetto!».
"fatto perdere i sentimenti.
rassegnando.
E’... Aveva lasciato il lavoro.
il mal... il marmo della sua cattiva sorte; o della sua tomba.
Sforza Almeni.
lasciata.
per... essendosi disabituato (a questi lavori minuti).
Filippo II di Spagna.
Stefano... Stefano Colonna.
per un... in quanto a figure di fanciulletti.
si conviene... mi si addica restaurare.
precisamente, particolareggiatamente.
L’antico autore del marmo mutilo.
cercai.
farlo... fargli capire. La statua in questione, ridotta a poco più del torso, venne integrata da B. C. entro il 1548 (l’11. III. 1549 venivano saldate le spese per il cuoio con dorature della base), trasformandola appunto nel Ganimede (alto cm 109) attualmente al Museo del Bargello. La critica moderna giudica severamente l’intervento; che invece deve essere stato molto apprezzato da Cosimo I, tanto che un inventario del 1560 registra il Ganimede (con la base rivestita di cuoio) nella «camera» del duca in Palazzo Vecchio assieme a capolavori di Michelangelo, Sansovino e Bandinelli.
intrattenevo.
mal... malvagio sogghigno.
anatomia.
badavo.
spalle.
dimostrato.
patrocina le qualità (della statua).
si è... «è impastato di male» [Gorra 1954].
superlativo.
portato, predisposto.
me... mi costrinsero a seguirlo.
Ercole... Il gruppo marmoreo di Ercole che uccide il mitico gigante Caco, in piazza della Signoria, inaugurato nell’aprile 1534.
cento sonettacci ei mi fu... Si usava, soprattutto a Firenze, appendere alle statue pubbliche appena inaugurate prose e rime in lode o di biasimo. Nel caso dell’Ercole e Caco anche B. C. contribuì con un sonetto malevolo; ed effettivamente le satire furono tante che, per farle cessare, il duca Alessandro dovette mettere in prigione qualcuno degli autori.
Sono le Tombe medicee scolpite da Michelangelo nella Sagrestia Nuova della basilica fiorentina di San Lorenzo, sorta su progetti suoi.
che le... quali critiche sapresti muoverle.
gesticolava.
faccendo... se si fosse comportato diversamente.
Neologismo indicante un mostro mezzo Icone e mezzo bue.
le... la schiena.
fa qualche... esercita uno sforzo, appoggia il corpo.
la... pende, è sbilanciata.
insopportabile.
fanno a mezzo... si dividono, in due, la carne che dovrebbe avere una gamba sola.
soltanto.
sotterrato... inghiottito dal basamento, mentre l’altro non sembra avere il coraggio di toccarlo, come se scottasse. Insomma, Ercole ha un piede troppo basso e l’altro troppo in alto.
potette... riuscì.
l’una ragione.
’l mio... la mia perizia nel disegno (inteso come ideazione e struttura della composizione).
visi... le espressioni del viso del duca e degli.
dei... dai limiti della contesa.
controllato. Per l’accenno a Giove e a Ganimede cfr. II 99 nota 1.
distoglierli.
argomento.
tramite.
lo voglio.
smarrito dalla... persa la ragione e dimentico.
chiaramente.
farò uscire la prosopopea (forse: anche la vita).
cfr. II 57 nota 8.
to’tene... prenditene uno che ti piaccia.
richiede.
È il rumore dei vasi crepati quando vengono battuti leggermente.
II gruppo marmoreo di Apollo con Giacinto (alto cm 191; Firenze, Museo del Bargello) - dedicato all’amore del dio solare per il giovinetto di Amicle in Laconia - rivela parecchie crepe, alle quali si deve il mancato compimento (documentato anche nel 1570). L’opera risulta depressa da interventi spuri.
marmo... È un marmo - anzi, vari tipi di marmo - duro, bianchissimo, spesso con cristalli più evidenti che in quelli italiani. Allora si ricavava quasi esclusivamente dai monumenti antichi; perciò, di rado i blocchi erano integri. 5 Narciso è il mitico, bellissimo giovinetto, figlio del dio fluviale Cefiso e detta ninfa Liriope. Per aver respinto l’amore di Eco, fu punito da Nemesi facendolo innamorare della propria immagine, riflessa dall’acqua di una fonte; che Narciso contemplava languidamente, finché vi precipitò dentro e morì. Anche questo gruppo (alto cm 149) si trova, dopo molte vicissitudini, nel Bargello. La sua recente identificazione (1940) è stata possibile anche grazie alla descrizione dei difetti e danni subiti dal marmo e dei ripieghi e restauri operati da B. C., come risulta qui di seguito.
cavati... esclusi dalla.
Cioè, l’acqua.
piena... L’inondazione è solitamente identificata dai commentatori della Vita in quella dell’agosto 1548; ma si tratta con certezza di una successiva, del 13.IX.1557, durata parecchi giorni e così grave che fu chiamata il "Diluvio".
salì, raggiunse l’altezza.
gli... lo fece capovolgere.
fesso... i contorni esterni della saldatura.
grillanda de’ fiori... La ghirlanda (di marmo o di bronzo, non si sa) è scomparsa; cosicché si scorge chiaramente l’entità della appiccatura: innesto di due pezzi in marmo di Carrara, che riguarda la spalla destra e prosegue sotto l’ascella sinistra, congiungendosi sulla schiena.
scheggia.
in... dopo.
piccioni.
ali.
Lucia, protettrice della vista.
Reparata.
gittata... eseguito la fusione della.
a... al compimento.
che lo... che avevo ormai modellato in cera nella grandezza definitiva (è il "modello" destinato alla fusione). Un sintetico ragguaglio sulla tecnica e sulla terminologia adottate da B. C. per il getto della statua di Perseo, quali si desumono anche dal Trattato della scultura [I-IV], può agevolare la lettura del presente e dei paragrafi successivi. Eseguito il bozzetto in cera [II 53 nota 14] e, forse, quello in bronzo [II 63 nota 4], utili guide al lavoro oltre che per l’approvazione ducale, lo scultore appresta l’"anima", ossia la statua in creta nelle dimensioni definitive, e la fa cuocere. Su questa, ora di terracotta (e leggermente più piccola in seguito al restringimento prodotto dalla cottura), viene stesa la cera, il cui spessore ricrea le dimensioni desiderate. La modellazione della cera è particolarmente accurata, poiché con essa si realizza l’aspetto che avrà l’opera compiuta. All’anima così rivestita vengono applicati i canali - ossia i segmenti di tubi con vario diametro che fungeranno da sfiatatoi - e i chiodi atti a garantire la saldezza del complesso quando l’anima incerata viene a sua volta ricoperta con altra creta - la "tonaca" o "camicia" o "forma" -, lasciandone spuntare le bocche degli sfiatatoi. Il tutto è posto nella fornace, e con fuoco lento si procede a sciogliere la cera, in modo che questa esca attraverso gli sfiatatoi: fase molto lunga e delicata, poiché solo una completa eliminazione della cera libera lo spazio fra anima e tonaca necessario a lasciar affluire il bronzo liquido e, in sostanza, ad attuare la statua di metallo. In seguito, un fuoco più sostenuto trasforma in terracotta anche la creta della tonaca. Il complesso - i cui due elementi sono mantenuti solidali dai chiodi- (salvaguardando, così, l’intercapedine destinata ad accogliere il bronzo fuso) - viene rivestito con mattoni, e si ha la "cassa"; questa, rinforzata da legature di piastre in ferro, è calata nella fossa predisposta sotto la bocca, o le bocche, della fornace da dove colerà il bronzo in fusione. Quest’ultimo, penetrando nell’intercapedine, dà dunque luogo alla statua, lo spessore delle cui pareti è uguale a quello della cera eliminata. A getto avvenuto, la statua - liberata dalla cassa e dalla tonaca - si presenta irta di tubi in bronzo (gli sfiatatoi) e di chiodi. Per evitare pericolose dilatazioni, l’anima di terracotta va estratta dal fondo, nel caso di una statua "aperta", oppure - come nel caso del Perseo - da apposite aperture, che poi si procede a otturare (cfr. la Cronologia, 1549, per i pagamenti di questa operazione). Eventuali parti riuscite incomplete - come il piede destro del Perseo [II 74] - vengono gettate nuovamente e saldate al loro posto. Anche dopo di ciò e dopo l’eliminazione degli sfiatatoi e dei chiodi, col procedimento impiegato da C. la statua assomigliava più a un bozzettone che all’opera progettata. Per ottenere l’aspetto previsto era necessario un lungo lavoro di "rinettatura": a quello delle due porte per il Battistero di Firenze, Ghiberti dedicò 22 o 23 anni ciascuna; il Perseo ne richiese circa cinque, dal 1549, data della fusione, al 1554, in cui l’opera fu inaugurata («quasi» finita).
permette.
venga... provenga dal fatto che.
mandato... cfr. II 58 nota 6.
tanta... così estrema.
un... una fusione.
diabolica (per le sue difficoltà).
modo... Questo procedimento è descritto nel Trattato della scultura [I-IV], e a vero dire non appare affatto nuovo, se non in alcuni dettagli della fornace; anzi, proprio per essersi attenuto al modo tradizionale, B. dovette sobbarcarsi cinque anni di rinettatura, che tecnologie ormai in uso presso altri bronzisti (forse adottate da C. per il corpo di Medusa o, più probabilmente, per le figurette della base) rendevano assai più spiccia.
virtuose... abili accorgimenti.
dotata di.
articolata, diramata nello spazio (e perciò difficile da fondere, dato che il bronzo fuso può incontrare ostacoli quando deve raggiungere le parti periferiche della statua). 14 mie... miei accorgimenti.
gli... accadeva.
dove... mentre.
piè... piede destro (quello che poggia sul cuscino dove giace il corpo di Medusa).
contraddire.
mentre.
convintissima.
per... dovendovelo.
ramo... canaletto che conduca il bronzo fuso nella forma.
con... data la pesantezza del.
portava... ne valeva la spesa.
aggiusterà.
sale.
sicurità di... coraggio.
per... in compenso di quest’opera buona.
con tutto questo... nondimeno io mi lusingavo.
Monte... L’odierno Montelupo Fiorentino, a 25 km da Firenze. La sua abbondanza di buon legname da ardere è comprovata dalla vasta oltreché illustre produzione di ceramica, specie dal sec. XV in poi.
preparate.
loro... debita stagionatura.
lento. Più che lento nel senso di basso, lento perché lungo, essendo l’eliminazione della cera la fase del getto che più richiede tempo.
si empie... Qui si allude alla fase successiva, durante la quale lo spazio - tra il "modello" e la "tonaca" - già occupato dalla cera (ormai eliminata tutta quanta con la lunga operazione precedente) viene invaso (si empie) dal metallo fuso.
È il fornello, stretto alla base e largo di bocca.
unendo (i mattoni).
poco per volta.
scavare.
con... a forza.
Cioè la fossa.
rincalzarla.
cannelli, tubi.
fissata.
Ossia, i cannoncini.
diverso... differente da quello di tutti (ma cfr. II 73 nota 10).
scostati l’uno dall’altro.
per lasciare aperta.
riduciesi... diventa liquido.
resina.
Secondo alcuni: "moderare il fuoco"; ma sembra piuttosto: "alimentare (la fornacie)".
valitudine ... robustezza fisica.
passeggiera.
osserva... segui le disposizioni che ti ho dato.
in... pronto.
con questi dua ... battendo con i due mandrini (ferri torti con lungo manico) potrete percuotere le spine (i coni metallici che chiudono le bocche della fornace) e quindi smuovere il metallo (evitando che si rapprenda e formi così il migliaccio).
m’arà... mi avrà ucciso.
Contrazione di "madonna".
altrettanto.
danno il commandamento... assistono spiritualmente i condannati a morte, avvertendoli che è arrivato il momento di affidare l’anima a Dio.
guastata.
si sarebbe... l’avrebbe sentito il cielo del fuoco (che nel sistema tolemaico era la sfera ignea sita fra la Terra e la Luna).
scoprirò.
si... contraddica.
di aiuto... Oggi si direbbe: di buoni fatti, non di buone parole.
nollo ... non la permette.
per.
domanda... chiama ecc. Per migliaccio, cfr. II 75 nota 29.
a prendere.
È la fossa dove si raccolgono le braci che cadono dalla graticola della fornace, come spiega B. C. nel Trattato della scultura [IV].
avvenga... quantunque.
tenevo aperti.
quel... Il fuoco prodotto dai quercioli.
mi... riparavano la fornace (con cui B. C. sembra identificarsi) dalla pioggia che, come detto sopra, scrosciava.
si... traboccava.
dare... percuotere (cfr. II 75 nota 29).
consumata... alterata la lega (per una eccessiva consumazione dello stagno che, col rame, è il suo componente; alla presenza dello stagno si deve la fluidità della lega stessa, essendo di per sé il rame scarsamente fluido. Ciò spiega l’aggiunta di stagnio e lo scioglimento del migliaccio, ricordati poco sopra).
tondi di stagnio... I tondi sono anch’essi piatti o scodelle; la ripetizione mira forse ad accrescere la massa delle stoviglie sacrificate. Si è visto (Introduzione) che nel Trattato della scultura (III) il quantitativo scende a «dugento libbre di piatti e scodelle». In un "ricordo" celliniano per il loro rimborso da parte dell’amministrazione medicea si riducono ulteriormente: «ventidue pezzi di stagni ingelsi [inglesi?], cioè piatti grandi et mezzani, et scodelle».
O Dio... L’invocazione rimane interrotta: per l’urgenza del racconto, o per lasciar intendere che essa ebbe effetto prima di venire terminata, come si ricava dalle parole successive.
quelle pugnia... con quei pugni ecc. che voi davate (così come, subito dopo, eri sta per "eravate").
non... la prendeste a pugni e a calci.
liberata.
un... alquanto (cioè moltissimo) sapiente.
si... era andata.
vero e proprio.
per.
accaduto.
Al femminile perché è riferito alle gran cose.
e’ non... il metallo non traboccò per nulla nei canali di fusione (dove, se fosse uscito, avrebbe formato uno di quei tondini di bronzo che poi vengono eliminati).
per.
piede della... È il piede destro, per il quale cfr. II 74 nota 1.
mezzo... quasi mi dispiaceva.
manco... mancante la metà.
che non... di quanto permettono le regole.
aùto... per avere aggiunto stagno alla lega (qui, come altrove, lega sta per "legante"; nella fattispecie, del rame: tale essendo in effetti la funzione dello stagno).
da.