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Il mio sottomarino giallo
Titolo
Dedica
Obliato è il canto d’uccelli di ieri,
È meglio allacciare le cinture.
Dio non avrebbe mai potuto essere uno dei Beatles.
Campanelle d’angeli e bestemmie del Signore.
Qualche parola sulla Trabant, sulla morte e sulle possibilità infinite.
McCartney tentato con il poema più antico del mondo.
Gli eroi del cielo?
Sull’eternità, un thermos a quadri scozzesi e la dimensione dei chiodi.
I poeti morti mi chiamano – a volte serve soltanto una pala
Allora, la situazione è questa: sono tutti morti, eppure noi siamo vivi
Forse esistono due mondi, e di conseguenza due Dio?
Forse mi ricordo ciò che non è mai stato.
Ciò che è vicino al cielo
All’amore non importa niente dei dati di fatto, per questo è stato piacevole esistere. Certi occhi sono la bruma su una brughiera, verso la fine di agosto.
Con che cosa si tiene occupato? Be’, che si può fare quando i ricordi dal passato ci chiamano a gran voce?
Dio, quant’acqua che viene giù.
L’amore e le mani scure, grevi
Come posso essere morta finché mi vuoi bene?
Dove va a finire tutto?
La musica può salvare il mondo ma è il Tíminn che rende abitabile l’Islanda
Una storia di amicizia e di giornate pesanti e complicate
Probabilmente il romanzo è il mondo dove i morti tornano in vita. Ma il mal d’auto se ne frega
La canzone che consola
Qualche splendida canzone, davvero pazzesca – ma ciò che governa la vita risiede dentro di noi Tutto questo viene da me
Il mondo senza Beatles
Le cose che ho in testa, ma è tutto strano nella morte, e Ringo Starr è il vescovo di Hólar
Nessuno vive qui in terra senza i morti
Splendide canzoni, davvero pazzesche, dice Dio – riflessioni sull’incertezza, sul tradimento, e su una fidanzata in ogni porto
Ci sono dei momenti in cui nemmeno delle parole bellissime come «carretto da fieno» ti possono aiutare
Papà scende dall’auto, e hanno decapitato Ringo Starr
Qualcuno deve pur rimanere in vita
La visita
Quanto ci si diverte, esclama Dio, ma quanto ci si diverte!
La morte offre un mazzo di fiori alla vita, qualcuno trasforma la crudeltà in dolcezza, e Dio vuole strapparmi gli occhi
Papà scrive il testo delle nuove canzoni da marinai mentre Dio fa un salto a Gaza e in Vietnam
Papà riesce a placare l’ira di Dio
Temo che sia troppo tardi
Seconda digressione, imprevisto narrativo; breve brano sulla timidezza dei giganti
Qualcuno trema d’amore, di sole, si formano crepe in un cuore fragile: lezione di guida a Keflavík quattro decenni fa
Gennaio 1986: biblioteca di Keflavík
Vuoi qualcosa in cambio dei sentimenti?
P.S. Passa attraverso i muri, ci sbatto contro
Gli aiuti possono essere di tanti tipi. Non mollare
«Un volo tra le stelle, un neurone incandescente… mi sono ormai inaccessibili.»
I morti devono poter contare sui vivi
«Con i migliori saluti!»
E da lì mi guardano
Ricordati di me, e i carri armati si arrestano (musica: McCartney, testo: il suolo della Mesopotamia)
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