Ci sono romanzi che ti lasci dietro, nel famoso cassetto, e pensi che non li tirerai mai più fuori.
Cucina e Burlesque era uno di questi e, credetemi, non potete capire che gioia io provi in questo momento per averlo portato a termine.
Questo romanzo è nato nel momento sbagliato, stavo scrivendo Those Three Days e dopo aver visto una puntata di Masterchef Italia ho avuto un flash sul mio bel cuoco che baciava una ragazza nella sua cucina.
L’ho appuntata, logicamente, ma poi ho fatto un errore, ho pubblicato su Facebook la foto della prima pagina, che in quel momento ancora portava il vecchio titolo “Il sapore dell’amore” e qualcuno, commentando, mi derise per il titolo e io persi la voglia di scriverlo.
Ma quella storia, probabilmente, era più forte di ogni cosa, perché Philippe e Mirta, però, a discapito di tutti i problemi che sono insorti prima, dopo e durante la stesura del romanzo, sono voluti nascere: a tutti i costi!
Ed eccoci qui, di nuovo.
Nuovo romanzo. Nuova storia.
L’unica cosa che è rimasta la stessa sono io.
Devo dire però che, forse, qualcosina è cambiata anche dentro me, perché se ho imparato qualcosa dal mio Philippe è che non si molla davanti alle avversità, anzi, si combatte contro di esse per raggiungere le stelle.
Le stelle che ognuno di noi merita!
Cucina e Burlesque, però, non sarebbe qui senza i miei angeli custodi e ora vi dirò chi sono, anche se, ormai, sono quasi ripetitiva, ma ehi! loro ci sono sempre ed è giusto nominarle.
Mamma, tu che mi aiuti anche quando non lo sai. Mi sproni, mi tieni compagnia e mi fai sorridere anche quando vorrei urlare. Ah, e che cucini per me mentre scrivo e che, soprattutto, mi fai mangiare, perché altrimenti dimenticherei di farlo. Grazie!
Verdiana, tu che sei la mia dolce metà (scusa Roberto, ma io e tua moglie ci amiamo!). Tu che mi aiuti, che rileggi, che correggi, che mi
consigli manzi e che mi dici OVVIO quando serve! Grazie!
Manuela, tu che fai i chilometri per arrivare da me e sorprendermi. Tu che ci sei sempre e che mi telefoni quando sono giù (a proposito, ma come fai a saperlo? Mi spii? XD). A te che lo hai letto mentre lo scrivevo, a te che non sapevi che faccine mandarmi alla fine e me le hai mandate tutte. Grazie!
Laura, oddio senza di te come avrei fatto? Paziente come poche, come hai fatto a starmi dietro? Mi dici sempre che mi vuoi bene, ma io ne vogli di più a te, perché cavolo, chi lo avrebbe riletto in tre giorni netti? Nessuno. Grazie!
Eccole qua le mie donne, tutte importanti e tutte perfette. E soprattutto tutte sante, perché mi sopportano.
Grazie Laura Cazzato per aver realizzato la cover più bella che io avessi mai visto! E per aver capito cosa volessi che, credimi, non è facile (spesso non mi capisco nemmeno io).
Grazie a tutte le blogger che l’hanno letto in anteprima.
Grazie anche a te che stai leggendo, grazie anche se non vorrai lasciare una recensione. Anzi, se non la lasci, perché non mi scrivi? Adoro i commenti delle lettrici, fallo pure, non mordo…
E niente, anche questa è finita! Un bacio a tutti.