Note

1 Divinità fenicia, viene trasformato nella credenza cristiana in demone e messo a capo di 66 legioni di diavoli.

2 Monaca di Dresda. Personaggio di incerta fondatezza storica, a cui un saggio di Renzo Baschera attribuisce strabilianti capacità divinatorie. Le sue profezie sono state scoperte molto tempo dopo il periodo vaticinato, lasciando molti dubbi sulla loro autenticità. Nonostante ciò, la monaca di Dresda ha avuto molto seguito nella letteratura new age e presso gli estimatori dei testi profetici.

3 Si ispira alla figura di don Riccardo Seppia (‘Tintenfisch’ in tedesco significa ‘seppia’), il parroco di Sestri Ponente rinchiuso in carcere con una condanna a svariati anni per pedofilia e cessione di cocaina. Tragicamente famose le sue intercettazioni: ‘Ehi… procurami un bambino… dal collo tenero e mi raccomando l’età, perché sedicenni sono già troppo vecchi…’, oppure ‘Mi serve un negretto, un bel moretto, quelli che mi fanno eccitare da pazzi e mi raccomando non superi i quattordici anni… e meglio se si tratta di uno con problemi, di droga o di famiglia’. La seppia (Sepia officinalis) appartiene a una famigli di molluschi cefalopodi marini diffusi nelle acque temperate del globo. Ha dieci appendici retrattili (otto braccia di pari lunghezza e due lunghe appendici dotate di ventose, adibite alla difesa e spesso alla riproduzione) e occhi sporgenti, con una pupilla molto sviluppata. Presenta inoltre una conchiglia interna (detta ‘osso’) e, in prossimità dell’ano, una sacca per l’inchiostro, che viene espulso quando l’animale si sente minacciato. Possiede una spiccata capacità mimetica; grazie alla presenza nel derma di una ricca rete di cromatofori, può cambiare colore dal marrone al nero, dal giallo al rosso, ma in fondo resta un animale bianco fuori e nero dentro. Don Seppia amava congedarsi dalle sue vittime con la frase: ‘Satana sia con te’.

4 Radio Atención. È stato il primo caso di una stazione radio in onde corte, meglio detta numbers station, ufficialmente accusata di spionaggio dal governo degli Stati Uniti di America. Fin dal tempo della rivoluzione castrista trasmette messaggi cifrati, codici e sequenze alfanumeriche sulla frequenza 6840 kHz.

5 Personaggio di fantasia, porta il nome dell’amata nonna di Davide e Laura Livermore. Un omaggio alle tante meravigliose artiste artigiane dei teatri d’opera nel mondo.

6 Flavio Tondi. Personaggio di fantasia che si ispira per talento e storia musicale a Fabio Biondi, uno dei più grandi direttori e violinisti del nostro tempo. L’episodio della rottura del violino è realmente accaduto al maestro Biondi, nell’intervallo di un concerto al Teatro Real di Madrid. Le vicende narrate nel libro non riportano invece alcun riferimento a fatti della sua vita privata.

7 Mammona. Sostantivo maschile o femminile la cui origine risale probabilmente all’aramaico māmōnā, ‘ricchezza, guadagno’. La ricchezza terrena idolatrata; quindi, il principio della dannazione spirituale.

8 Lucifero. Dal latino lucıˇfer, ‘portatore di luce’, composto di lux, lucis ‘luce’ e ferre, ‘portare’. Usato come aggettivo nel senso di ‘che porta e diffonde la luce’; come sostantivo, epiteto letterario del pianeta Venere nelle sue apparizioni mattutine (‘La graziosa stella, La quale lieta si leva innanzi a l’alba, E lucifero ha nome’); nome del principe degli angeli ribelli, divenuto nell’inferno il capo dei demoni; simbolo di superbia, di rabbia incontrollata, di malvagità e anche d’astuzia o scaltrezza sopraffina.

9 Conte di Saint-Germain. Si dice sia stato un alchimista, avventuriero e personaggio di rilievo alla corte di Francia del XVIII secolo. Molti aneddoti fantastici circondano di mistero la sua figura, rendendola storicamente sfumata e imprecisa. Tra i fatti certi ci sono gli incontri con il giovane Mozart, con il famoso compositore Christoph Willibald Gluck, con Casanova, Voltaire e Madame de Pompadour. Voltaire lo incontrò due volte a distanza di trent’anni, annotando che l’uomo non fosse invecchiato di un giorno. Anche le descrizioni del tempo sono vaghe: fronte spaziosa, occhi penetranti, statura media, forme aggraziate e sempre quarantenne. Il musicista Jean-Philippe Rameau scrisse di averlo conosciuto con quell’aspetto in Italia già dal 1701. L’amicizia con Madame de Pompadour, iniziata oltre la metà del Settecento, schiuse a Saint-Germain le porte di qualunque nobile famiglia parigina. Partecipava alle cene presso le case nobiliari più in vista del regno, rifiutandosi quasi sempre di mangiare e bere in pubblico, alimentando così la sua già misteriosa fama. Casanova lo conobbe proprio una sera a cena, da madame d’Urfé: riportò che il conte era stato l’unico a non mangiare nulla, così da poter parlare continuamente. Il fondatore della Chiesa gnostica Jules Doinel scrisse di avere forti ragioni per credere che il conte fosse un potente satanista. Tra i suoi contemporanei ci fu chi garantiva che potesse manifestarsi in più luoghi contemporaneamente. Tra le sue più celebri affermazioni quella di aver conosciuto Gesù Cristo e di essersi trovato al suo fianco alle nozze di Cana. Mario Audello, grande artista artigiano di trucco e parrucco, ha ispirato la versione tripartita del conte di Saint-Germain, incarnandosi in Marius.

10 Jean-Marie Leclair. Una delle figure più straordinarie del XVIII secolo: ballerino, violinista virtuosissimo e superbo compositore. La sua morte è avvolta da molti misteri. Venne ritrovato assassinato il 22 ottobre del 1764, steso a terra con un pugnale nella schiena, in evidente stato di decomposizione, con il suo violino tra le braccia.

11 Marie-Rose Casthanie. Fu ballerina presso il Regio teatro di Torino e sposa di Jean-Marie Leclair. Morì giovanissima nel 1728.

12 Andrea Stefano Fiorè. Fu probabilmente allievo del padre, violoncellista e compositore alla corte di Torino, nel 1699, a soli tredici anni, aveva composto e pubblicato cinque Sinfonie da chiesa a tre per 2 violini, violoncello con il suo basso continuo per organo, dedicate a Vittorio Amedeo II. Nel 1707 venne nominato ufficialmente maestro di cappella della corte di Torino, carica che conservò per tutta la vita. Morì il 6 ottobre del 1732. Alla sua morte lasciava ai quattro figli una rendita, mobili, l’appartamento nel quale viveva, quadri preziosi e strumenti musicali, una collezione di tabacchiere, nonché una villa in collina con annessa cappella dove trascorreva le vacanze con la famiglia. Un patrimonio consistente, a cui va aggiunta una ricca biblioteca di oltre quattrocento volumi: opere e trattati di teoria musicale, testi sacri, di letteratura e di filosofia greca e latina, di storia, diritto, grammatica, matematica e opere di letteratura italiana e francese. Molto apprezzato, era noto a Vienna e probabilmente in Spagna.

13 1756. È l’anno del più grande terremoto del secolo, con epicentro in Boemia, ed è anche l’anno dell’inizio della Guerra dei Sette Anni. Il 27 gennaio nasce Wolfgang Amadeus Mozart.

14 Venanzio Rauzzini. La sua tomba si trova nella cattedrale di Bath, tra i grandi della città nel Sud-Ovest dell’Inghilterra, dove visse gli ultimi trent’anni della sua vita, diventando una delle figure di maggiore influenza musicale della cultura inglese. Musico soprano allievo del Porpora, fu l’unica voce di castrato amata da Wolfgang Amadeus Mozart, che per lui scrisse l’incredibile mottetto Exultate Jubilate e il ruolo di Celio nel Lucio Silla. All’inizio della sua carriera, giovanissimo e bellissimo, turbò le fantasie erotiche delle donne bavaresi nel suo periodo di attività a Monaco, tanto da dover scappare a Londra perché ricercato da sicari pagati da nobili tedeschi cornuti. A Londra dimostrò di essere il vero genio del suo tempo: da cantante stella del King’s Theatre diventò compositore, ma soprattutto fu il più grande organizzatore di opere e concerti di tutta l’Inghilterra, nonché fondatore di una scuola di canto capace di donare ai compositori, tra Settecento e Ottocento, alcune generazioni di artisti irripetibili. La lapide della sua tomba nella cattedrale di Bath fu donata da John Braham e Ann Selina (Nancy) Storace, suoi allievi devoti, tra i più grandi cantanti del tempo. Nancy interpretò Susanna il primo maggio del 1786 al Burgtheater di Vienna, alla prima mondiale delle Nozze di Figaro. L’arte di Venanzio è stata l’ultima luce di un tempo glorioso, stupefacente e struggente, il tempo dei musici castrati.

 

 

Le frasi in vulgata marchigiana di Venanzio sono state suggerite e tradotte dall’italiano da Damiano Accattoli di Porto Recanati.

15 San Venanzio. Apparteneva a una nobile famiglia della classe senatoria romana di Camerino. Convertitosi al Cristianesimo, andò a vivere presso il suo maestro, il prete Porfirio. Fu martirizzato per decapitazione il 18 maggio 250, perché rifiutò di tornare al culto degli dèi pagani, come imposto dagli editti dell’imperatore Decio. Nel luogo della sua sepoltura, a Camerino, fuori della Porta Orientale, nel V secolo venne edificata una basilica, tuttora sede dell’Arca del santo e del suo secolare culto. San Venanzio martire è festeggiato il 18 maggio a Camerino. Venanzio è protettore delle cadute spirituali e materiali.

16 Raimondo di Sangro principe di San Severo. Inventore, anatomista, chimico. Massone e appassionato di gioco d’azzardo, visse con fortune alterne nella Napoli di Carlo di Borbone, che molto lo stimò e protesse. Tra le sue invenzioni ricordiamo: una carrozza marina, una macchina per la stampa a colori, un’arma in grado di sparare un colpo ogni 4 secondi, un tipo di tessuto impermeabile con cui fece confezionare per il re un mantello per le battute di caccia sotto la pioggia, un macchinario per filare la seta, un sistema per colorare il marmo bianco e un altro per decolorare i lapislazzuli, un orologio animato a forma di drago, capace di indicare non solo le ore e i minuti, ma anche i giorni della settimana, i mesi e le fasi lunari. Grazie alle sue sperimentazioni nel campo della chimica e dell’anatomia riuscì a metallizzare il sistema venoso donando così, ai suoi perplessi concittadini napoletani, gli scheletri di due cadaveri in grado di esibire vene e arterie perfettamente intatte. La sua cappella di famiglia conserva tuttora i suoi esperimenti anatomici e alcuni capolavori di indiscutibile pregio, tra i quali il Cristo velato di Giuseppe Sammartino.

17 Obelisco di San Domenico. L’obelisco di San Domenico, o anche guglia di San Domenico, è un’opera scultorea situata in piazza San Domenico Maggiore a Napoli, di fronte alla chiesa> omonima. Fu voluta nel 1656 dal popolo napoletano come ex voto a san Domenico, per scongiurare la pestilenza di quello stesso anno. Il progetto, affidato a Cosimo Fanzago (che ci lavorò tra il 1656 e il 1658) venne continuato dall’architetto bergamasco Francesco Antonio Picchiatti, il quale mantenne il cantiere fino al 1666, quando venne abbandonato. Dopo un breve tentativo di Lorenzo Vaccaro, allievo del Fanzago, avvenuto intorno al 1680, i lavori ripresero dopo quasi cinquant’anni, nel 1736, col figlio di Lorenzo, Domenico Antonio Vaccaro, nominato architetto del cantiere fino al suo completamento, avvenuto l’anno dopo. Nel 1737 la guglia poteva dirsi ultimata, anche se era ancora priva della statua di san Domenico, che fu collocata al vertice del monumento nel 1747.

18 Nicolò Porpora. Compositore, insegnante di canto, uno dei più grandi musicisti del XVIII secolo. Creò una scuola unica e fondamentale per la storia dell’arte, dell’opera e della vocalità. I suoi allievi erano ricercatissimi e apprezzati in tutti i teatri e nelle corti di tutto il mondo; venivano chiamati ‘i porporini’.

19 Appartenente alla famiglia delle Orchidaceae e originaria dell’America tropicale, è tra le orchidee più facilmente reperibili in commercio e tra le più note. Il suo nome deriva da William Cattley, famoso collezionista di orchidee. Marcel Proust la celebrava nella Recherche, dove ‘fare Cattleya’ tra i due amanti, Swann e Odette, era sinonimo del piacere sotto le lenzuola. In Sodoma e Gomorra il farsettaio Jupien si offre al barone di Charlus ‘sporgendo in fuori il sedere’ con la stessa civetteria, osserva Proust, con cui una sensuale orchidea si apre al provvidenziale ‘calabrone’.

20 Ipnosi. È un fenomeno psicosomatico che può essere provocato tramite una suggestione indotta da un’immagine o un suono. Coinvolge sia la dimensione fisica che la dimensione psicologica. Le azioni ipnotiche indicate in questo libro sono tutte possibili e suggerite da Elio De Grandi, in arte Alexander.

21 Jeanne Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour, maîtresse-en-titre, ossia amante ufficiale, di Luigi XV. Al di là di quelle che possiamo immaginare essere le sue prevedibili competenze, Madame de Pompadour fu donna di spettacolo: capocomica, drammaturga, attrice e creatrice del théâtre des cabinets, una compagnia di nobili dilettanti che si esibiva a Versailles in spettacoli pensati apposta per il re. Sostenitrice degli enciclopedisti e amica personale di Voltaire, a lei si attribuisce la frase: Après moi le déluge.

22 Dante Fulvio Lazzari. È un liutaio cremonese che ha fornito informazioni tecniche per la stesura di questo libro.

23 Don Giovanni, Ouverture. Georg Nikolaus Nissen, il secondo marito di Constanze Mozart, vedova di Wolfgang Amadeus, annotò un ricordo di lei: «Il penultimo giorno prima dell’esecuzione del Don Giovanni a Praga, quando era già avvenuta la prova generale, alla sera, Mozart disse a sua moglie di voler scrivere durante la notte l’ouverture. La moglie lo consigliò di sdraiarsi sul canapè, promettendogli di svegliarlo di lì a un’ora. Erano le cinque del mattino e alle sette sarebbe venuto il copista a ritirare l’originale della partitura. Alle sette l’ouverture era terminata, e i copisti lavorarono tutto il santo giorno, tanto che le partiture arrivarono la sera sui leggii degli orchestrali ancora umide dell’inchiostro, cosa che costrinse i musicisti a eseguire il pezzo direttamente in recita, senza prove, leggendolo a prima vista».

24 Teatro di San Carlo. È il teatro d’opera in attività più antico al mondo. Fu creato per volontà di Carlo di Borbone, su progetto dell’architetto Giovanni Antonio Medrano, e inaugurato il 4 novembre del 1737. Dalla sua apertura a oggi questo teatro ha visto rappresentate 335 prime mondiali assolute con compositori come Porpora, Hasse, Galuppi, Traetta, Leo, Vinci, Piccinni, Johan Christian Bach, de Majo, Paisiello, Jommelli, Gluck, Martin y Soler, Cimarosa, Gazzaniga, Paër, Johan Simon Mayr, Mercadante, Rossini, Donizetti, Vaccaj, Pacini, Bellini, Coccia, Lillo, Verdi, Perosi, Pizzetti, Zandonai, Mascagni, Porrino, Malipiero, Rota e De Simone. Sulle assi del suo palcoscenico è passata l’intera storia dell’opera. Händel e Haydn hanno assistito a molte rappresentazioni e nel 1778 anche Mozart era presente tra il pubblico. Questo teatro è uno dei luoghi della memoria della nostra civiltà.

25 Paracelso. La sua opera è l’espressione di un uomo che ebbe il coraggio di manifestare una concezione nuova della pratica medica e che creò un’importante evoluzione del pensiero e della dottrina medica del suo tempo, ovvero il Rinascimento tedesco. Alla base del suo pensiero vi è una visione dell’universo in continuo rapporto di interscambio con l’uomo; il microcosmo dell’uomo rispecchia dentro di sé il macrocosmo dell’universo in tutti i suoi rapporti (come in cielo così in terra). Nell’Astronomia magna il macrocosmo si divide in due sfere: quella astrale e quella terrestre; esse si rispecchiano anche nell’uomo, il quale ha in se stesso un firmamento in tutto e per tutto simile a quello esterno.

26 Cimitero delle 366 Fosse. È un antico cimitero di Napoli, oggi dismesso. Il nome ufficiale è Cimitero di Santa Maria del Popolo. Commissionato nella seconda metà del Settecento all’architetto Ferdinando Fuga da Ferdinando IV di Borbone, aveva il compito di razionalizzare le sepolture della gente comune. 366 indica il numero delle fosse, numerate in ordine crescente e corrispondenti ai giorni dell’anno, compreso quello bisestile. Alle sei del pomeriggio un argano sollevava la pietra che sigillava la fossa del giorno e i corpi venivano calati all’interno. In serata la cavità veniva nuovamente sigillata. Il giorno seguente corrispondeva a un’altra fossa, a cui si applicava lo stesso protocollo. L’area cimiteriale è stata chiusa nel 1890 dopo aver accolto oltre settecentomila corpi. Il sito oggi è ancora affidato alla famiglia di custodi che ebbe originariamente l’incarico di prendersene cura nel XVIII secolo.

27 Liquore Strega. Liquore proveniente dall’antica tradizione gastronomica beneventana: si parla di una ricetta creata attorno al XII secolo. Ingrediente fondamentale è lo zafferano. Pare, inoltre, che fra gli altri aromi vi siano anche chiodi di garofano, corteccia d’arancio, cannella, lavanda, menta, finocchio.

28 Grande Chartreuse. È un prezioso liquore creato nel 1605, quando i monaci della Certosa di Vauvert, a Parigi, vennero in possesso di un manoscritto con la formula di un elisir di lunga vita. I certosini fecero appello a tutte le loro conoscenze per decifrare quella formula e sono i soli a conoscere la ricetta del famosissimo liquore che prende il nome dalla Grande-Chartreuse di Voiron.

29 The Kinks. È uno dei gruppi rock più influenti nella storia della musica tra gli anni Sessanta e Settanta, in particolare in quella che i critici hanno definito «The British Invasion».. Oltre a molti album hanno scritto anche opere rock: The Kinks Are the Village Green Preservation Society nel 1968, e l’anno successivo il loro capolavoro Arthur (Or the Decline and Fall of the British Empire).. Hanno avuto un’influenza fondamentale su altre formazioni, come i Clash e gli Oasis.. Nel 1966 la canzone Sunny Afternoon è stata incisa in italiano dai Nuovi Angeli, con il titolo L’orizzonte è azzurro anche per te. Della canzone Waterloo Sunset esistono molte cover, tra cui quella, bellissima, di Peter Gabriel.

30 Robert B. Driver e sua moglie Monica. Robert B. Driver è un grande regista e general manager di teatri d’opera negli Stati Uniti. Sua moglie Monica è una straordinaria allevatrice e allenatrice di cavalli da corsa. Per Robert è quasi impossibile non rovesciare per terra una tazza di cappuccino.